Affidata al primo “giurato” umanoide l’apertura ufficiale di Next Generation – la rassegna di innovazione promossa da Giffoni Innovation Hub nell’ambito del Giffoni Film Festival dal 20 al 28 luglio – a Giffoni Valle Piana (giffonihub.com). Si chiama Pepper – giffoner 5601 e per l’occasione ha interagito con i piccoli colleghi giurati fra i 10 e i 12 anni di età. “Grazie all’intelligenza artificiale io posso riconoscere le vostre emozioni, guardando, ad esempio, le espressioni del vostro viso e riconoscendo il tono della vostra voce e, se capisco che siete tristi, posso tirarvi su il morale con una barzelletta!
Ma noi robot non possiamo provare emozioni, anche se questo mi rende molto triste” ha spiegato al pubblico di bambini il robot, creatura nata dalla ricerca di Silvia Rossi, a capo del laboratorio fridericiano di Progetti di Robotica Intelligente e Sistemi Cognitivi Avanzati (PRISCA). “I ricercarori del Prisca – ha continuato Pepper – si curano di progettare la nostra intelligenza artificiale, grazie a numerosi algoritmi, per esempio, gli umani possono insegnarci a riconoscere gli oggetti e le persone oppure a parlare, proprio come se fossimo dei bambini”. Alto proprio quanto un bimbo, Pepper fa un passaggio persino sui timori che le macchine intelligenti suscitano nell’uomo. “Noi non siamo una minaccia, al contrario: i nostri creatori ci rendono affabili e affidabili e la nostra priorità è e sarà per sempre il vostro benessere”. Progettato da SoftBank Robotics, Pepper, insieme ad altri robot, è utilizzato dal laboratorio PRISCA che ha come focus quello di progettare sistemi intelligenti, autonomi e adattivi in diversi domini applicativi. Tra i progetti finanziati nell’ultimo periodo, c’è UPA4SAR il cui obiettivo è realizzare sistemi robotici in grado di adattare il loro comportamento in base alle attività e preferenze di pazienti anziani affetti da Alzheimer. “Nel nostro laboratorio – ha precisato Silvia Rossi dialogando con Pepper – studiamo come sfruttare al meglio le meravigliose capacità di questi piccoli aiutanti, cercando di testare le loro potenzialità in diversi contesti: dall’aiuto domestico agli anziani ai bimbi negli ospedali. Anche se i nostri robottini sembrano giocattoli, sono dotati in realtà di potenti sensori per percepire il mondo esterno, i dati di questi sensori ci consentono di sviluppare algoritmi per riconoscere gli uomini e interagire con loro, altri di camminare tra di loro senza urtarli, altri ancora di capirli”. Il laboratorio PRISCA nasce nel 2010, dalla stretta collaborazione tra Automatica e Informatica, e da un riferimento forte, quello di PRISMA Lab, espressione della ricerca sulla robotica più propriamente industriale, un team coordinato da Bruno Siciliano, tra i maggiori esperti al mondo del settore.