A Geo, Rai3, Acarbio porta l’”altra” Costiera amalfitana

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Si parlerà di restanza e di una Costiera amalfitana fatta non solo di turismo, ma anche di scelte di resilienza contro l’abbandono dei terrazzamenti. A Geo, Rai3, giovedì 28 settembre, alle ore 16,30, l’associazione Acarbio racconterà in diretta nazionale i temi che la vedono impegnata dal 2009 sul territorio: tutela del paesaggio terrazzato, biodiversità rurale, recupero di spazi abbandonati, e giovani che arrivano a Tramonti da tutta Europa, anche per un anno di volontariato, in una terra dove ancora oggi molti ragazzi col titolo di studio decidono di emigrare.
In studio con Sveva Sagramola e Emanuele Biggi, ci sarà la giornalista Maria Rosaria Sannino, tra i soci fondatori dell’associazione che nel corso degli anni si è contraddistinta anche per progetti giovanili in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Gioventù per il programma Erasmus+ e il Corpo Europeo di Solidarietà.

Una troupe della trasmissione televisiva sarà a Tramonti, cuore verde di un Patrimonio Unesco messo sempre più a rischio dall’overtourism.
Antonio Di Martino, coordinatore dell’associazione, sarà insieme ad alcuni volontari internazionali su un terrazzamento con muretti a secco, dove c’è anche un “orto comunitario” in cui i giovani Erasmus non solo apprendono come prendersene cura, con i cicli delle stagioni, ma anche l’importanza, soprattutto da chi arriva da grandi metropoli, di un rapporto più stretto con la natura e la vita con i suoi ritmi più lenti.
L’altra Costiera amalfitana, quella rurale, meno battuta dal turismo e legata ancora a quel modello di “agricoltura eroica” che lungo la Costa sta di anno in anno registrando sempre più abbandoni, facendo spazio invece alla gentrificazione e al turismo di massa, cerca di rimanere salda alle sue origini.
Ecco l’importanza della presenza di giovani, che anche con occhi ed esperienze diverse, scelgono di fare volontariato per un periodo anche di un anno, in un territorio dove già spostarsi con i mezzi pubblici diventa un ostacolo quotidiano.
Qui invece la “restanza”, anche simbolica, diventano progetti che prendono vita: e così spazi un tempo abbandonati vengono rivitalizzati pure con la creazione murali artistici; vecchi sentieri dimenticati vengono ripercorsi e ripuliti; vengono mappati i terrazzamenti per avere dati certi sulla realtà; grazie alla collaborazione con Comune e scuola, si tinteggiano aule con “colori”e “immagini” che accolgono i bambini in ambienti più accoglienti e creativi; si insegna a parlare l’inglese ai ragazzi ma anche agli adulti del posto (un modo così per poter dialogare e stabilire contatti quotidiani con gli abitanti); si fanno corsi di musica e canti popolari, così da introdurre i volontari nel tessuto profondo di questa terra antica.
Dal 2014 ad oggi sono arrivati più di 900 giovani, anche da importanti università di capitali europee. Qualcuno ha deciso di ritornarci e di vivere qui; qualcun altro ha scritto tesi sul “modello rurale dei terrazzamenti”; qualcun altro ancora sta portando in giro nel mondo “un’immagine più autentica” della blasonata Costiera amalfitana.
La presenza delle telecamere di Geo contribuisce in modo significativo a far conoscere un’associazione locale che guarda al territorio espandendo la rete con diversi partners (Grecia, Spagna, Germania, Francia) anche con il modello dei “The Greeners” (gruppi di giovani che si impegnano su tematiche ambientali), e nell’Est dell’Europa, Ma anche con molte realtà associative del posto, riunitesi in un coordinamento. Con piccole e grandi azioni, si cerca di arginare un fenomeno che, leggendo diversi dati come emigrazione e denatalità, può sembrare inarrestabile: quello dell’abbandono delle aree rurali. Ma forse nulla è ancora perduto.