“Olio extravergine di oliva e prodotto unicamente dalla spremitura di olive attraverso processi “meccanici”, quindi senza ricorrere sostanze chimiche (solventi)”. È la scritta che campeggia sulle bottiglie dell’olio extravergine oliva “Terre di Acquaviva”, prodotto in una zona che fino ad oggi era nota per la coltivazione del fagiolo di Controne (ecotipo locale). Ma proprio in quella zona, oggi, guidato dall’amministrazione comunale, capeggiata dal primo cittadino Ettore Poti, proprio lì, sta nascendo un progetto sulla produzione olearia di alta qualità, che sta prendendo sempre più corpo.
La “categoria superiore” è garantita dal lavoro di una squadra di esperti e tecnici, composta da agronomi, un panel test di assaggiatori professionisti, frantoiani attenti a una produzione assolutamente controllata nei minimi dettagli, un marketing curato, elementi tutti confluiti in un progetto di cui il comune si fa garante. L’olio che si produrrà a Controne avrà una certificazione di qualità attribuita dalla Associazione di Assaggiatori Associati, che con le analisi chimiche e il panel test (analisi sensoriali), valutano tutti gli attributi dell’olio extravergine di oliva e definiscono innanzitutto le caratteristiche organolettiche che conferiscono un valore aggiunto al prodotto. L’idea è nata perché a Controne ci sono circa duecento ettari di terreno coltivato a oliveto, distribuiti su tutto il territorio comunale. Da qui il progetto di costituire una produzione con la denominazione di “marchio collettivo”, per spingere un olio che può contare sul sostegno di nove produttori che hanno aderito, e dei tre frantoi presenti nel comune. Il nome deriva dalla leggenda del fauno Mascherone e della ninfa Acquaviva di cui il fauno si era innamorato. Acquaviva, però, fu trascinata dalla corrente di un fiume nelle sue acque, finché si credette di averne ritrovato il corpo, ma in realtà era salva. Mascherone la cercò dovunque, credendola morta, fino a quando, cadde in un dirupo e perse la vita. Quando Acquaviva lo ritrovò non c’era più nulla da fare, anche se lei aveva cercato di farlo rinvenire versandogli dell’acqua sul viso. La sorgente oggi continua a scorrere, e si chiama Acquaviva.
Fin qui la leggenda legata ad una bella storia d’amore, tra un fauno e una ninfa. Il futuro è un olio extravergine di oliva di categoria superiore che cerca i suoi spazi in un mercato di eccellenza.