Le tendenze dell’ecommerce tricolore rivelano che il popolo italiano sia sempre più affascinato dal mondo degli acquisti online, a riprova del fatto che il fatturato complessivo dell’ecommerce in Italia ha superato ormai i 20 miliardi di euro annui.
In particolare, il primato delle scelte degli italiani al momento di fare acquisti online si concentra soprattutto in tre categorie: i libri raggiungono il 36% e l’elettronica il 39%, mentre il primo posto assoluto lo raggiunge il settore dell’abbigliamento e scarpe che con il 40%, dimostra come i nostri connazionali rivolgano un’attenzione speciale alla moda online.
Una delle spiegazioni relative all’aumento dei numeri dell’ecommerce nell’ambito dell’abbigliamento, nella prima metà del 2018 è data dalla compiaciuta soddisfazione degli utenti durante l’esperienza di acquisto online e di ricezione del prodotto. Infatti nella maggior parte dei casi acquistare online significa risparmiare, e non poco, a questo aspetto va aggiunta la perseverante cura e assistenza nella fase pre e post vendita che ormai quasi tutti gli store online garantiscono.
Non è un caso quindi che lo shopping online abbia subito un incremento del 30% nell’ultimo biennio e che i siti che vendono abbigliamento online sono quelli che più e prima di tutti hanno beneficiato del conseguente aumento dei profitti.
Il gentil sesso costituisce il 60% della clientela, seguito dagli uomini, che contribuiscono con il 40% agli acquisti online nel settore moda. E’ un dato da non trascurare poi che le mamme online, crescano anno dopo anno, e la maggior parte di loro decide di dividere il proprio budget da spendere per abbigliamento bambini e guardaroba per se stesse.
D’altro canto il ruolo degli eshopper è diventato saliente e si basa sul principio indiscusso di proporre online codici sconto e prezzi vantaggiosi: il 92 per cento degli acquirenti dichiara infatti di confrontare di continuo i prezzi online e offline, mentre circa il 30 per cento delle persone ritiene una sorta di “must have” i voucher che si possono trovare sulle piattaforme specializzate per ottenere sconti sui negozi online.
Ma per loro la vera sfida è la multicanalità con annesso studio del proprio consumatore e il dipanarsi del suo sistema di interazioni, in modo da capire che ruolo può giocare ogni punto di contatto, dalla mail, al banner, ai call center, al punto vendita, alle pagine social.
L’obiettivo a cui devono puntare le aziende è passare da un sistema di product-driven ad uno di consumer-driven, in modo da mettere il consumatore al centro del pensiero aziendale. In un secondo step devono passare da un’economia della gestione ad un’economia dell’innovazione costante, per essere al passo con l’evoluzione del mercato e delle sue componenti. Infine tutte le aziende devono curare l’aspetto tecnologico, in maniera costante e lungimirante, perché consentirà sempre più di erogare prodotti e servizi altamente profilati.
Nel settore della moda è quello che stanno facendo non solo i grandi colossi che dominano il mercato ma anche le realtà territoriali, che passo dopo passo, stanno mettendo le loro radici nel mercato digitale e stanno conquistando una buona fetta di consumatori, senza lasciarsi corrompere dall’arrendevolezza che impongono le grandi multizionali. E’ il caso di GM Vegasi, esempio di eshopper regionale che sta cavalcando l’onda del digitale senza freni e con successo in tutta Italia, rappresentando un esempio super partes di multicanalità nell’ambito della moda online.
Oggi è già ieri: nel mondo dell’e-commerce, i meccanismi cambiano alla velocità della luce. Bisogna stare al passo coi tempi, perché le tendenze si evolvono rapidamente ed è necessario attraversare tutte le fasi per non perdere i pezzi.
Secondo le previsioni nei prossimi anni, i consumatori saranno persino disposti a pagare di più online, per abiti di qualità e personalizzati. Si tratta infatti di uno dei trend più in voga nell’ambito dell’abbigliamento online: la personalizzazione, unica via per ottenere prodotti unici. Non è un caso infatti che una parte dei Millennials ha già fatto propria questa tendenza. Nello specifico, il 29 per cento dei Millennials, ama avere dettagli unici e personalizzati, mentre il 23 per cento li vuole per esprimere se stesso.