“ Vi è un aumento delle neoplasie nel Cilento”. Ad annunciarlo, durante il XVIII Convegno Nazionale “Ambiente, Alimentazione e Salute” organizzato presso il Centro di Educazione Ambientale del Parco Nazionale del Cilento, nella frazione Gorga del Comune di Stio, dai dottori Mario Infante e Natalino Barbato, è stato il dottor Luigi Di Gregorio, Presidente della Cooperativa Parmenide, che ha presentato i dati sulla prevalenza e l’incidenza delle neoplasie nei territori del Cilento:”Con la nostra Cooperativa siamo presenti in 70 comuni, compresi in cinque Distretti Sanitari: Eboli – Buccino, Battipaglia, Capaccio – Roccadaspide, Sapri – Marina di Camerota e Vallo Della Lucania. 167 medici hanno indagato 196.892 persone che rappresentano il 54% dell’intera popolazione dei distretti e hanno riscontrato, al 31 dicembre 2017, una media del 4’83% di presenza di neoplasie nelle persone indagate con un picco del 5,51% nel distretto Sapri – Camerota su 34mila assistiti. Sono dati reali, non proiezioni, tratti dai Data Base dei colleghi medici, soci della Cooperativa, che hanno utilizzato i codici ICD9 delle malattie neoplastiche. Come mai, nella patria della Dieta Mediterranea, terra di longevi, la gente continua ad ammalarsi e a morire di cancro? ”. I dati vanno ulteriormente analizzati con metodi scientifici e analisi specifiche: come ha precisato la dottoressa Laura Pesce, Dirigente Medico dell’Unità Operativa di Oncologia dell’Ospedale San Luca di Vallo Della Lucania:” Forse l’incidenza è aumentata anche perché con gli attuali programmi di screening sono aumentate le diagnosi di neoplasie che prima, nei nostri territori, non venivano fatte. Vanno anche tenuti in considerazione i fattori inquinanti ambientali e le abitudini degli stili di vita, soprattutto alimentari” : La dottoressa Pesce, ha anche sottolineato l’importanza di associare alla cura delle neoplasie la prevenzione alimentare:” Non solo come prevenzione primaria, ma anche secondaria: Prevenzione che dovrebbe partire già dall’età scolare”. Il dottor Tommaso Pellegrino, Chirurgo Oncologo e Presidente del Parco Nazionale del Cilento, ha ricordato le tante iniziative intraprese dall’Ente e annunciato che a breve sarà istituito un “Osservatorio istituzionale per l’area protetta del Parco Nazionale del Cilento”: ” Per elaborare e dare scientificità ai dati presentati dal dottor Di Gregorio, implementandoli e uniformandoli ai criteri delle linee guida nazionali, cercando di comprendere come pianificare e programmare gli interventi sul territorio ”. Il dottor Mario Infante, endocrinologo e storico del territorio, ha spiegato che bisogna tornare a un’alimentazione più sobria e ricordato i danni provocati dall’utilizzo del Glifosato, un diserbante che poi viene assunto attraverso alcuni alimenti:” Viene mangiato da milioni di bambini che consumano varie merendine. Provoca l’infertilità maschile”. Il dottor Antonio Vacca, Medico Nutrizionista, ha spiegato che la Dieta Mediterranea è un modello contadino ormai scomparso:” Perché è scomparsa quella civiltà, quella ruralità, quel Cilento studiato dal nutrizionista americano Ancel Keys. Il territorio salernitano e campano è ormai culla di dismetabolismo, di obesità precoce e di diabete giovanile”. Il dottor Luigi Leo, Dirigente Medico dell’Unità di Oncologia dell’Ospedale dei Colli di Napoli, ha spiegato che il 65% dei tumori è attribuibile a cause ambientali e agli stili di vita” e ricordato che:” Al Sud Italia ci si ammala di meno, ma si muore di più. Oggi di tumore si può guarire: grazie ai progressi della medicina e della scienza. Per avere il 40% in meno di tumori è importante la frugalità: seguire una sana alimentazione, con una ridotta quantità di cibo, facendo attenzione al consumo di carni rosse, soprattutto lavorate; sale e alcol, ” killer dell’alimentazione”, e praticare una moderata e continua attività fisica”. Il dottor Natalino Barbato, Direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale Da Procida di Salerno e Sindaco del Comune di Stio, ha ricordato che:” A Stio sono stati organizzati degli screening di prevenzione sul colon retto e un corso di formazione per l’uso dei defibrillatori essendo Stio un Comune Cardioprotetto”. La dottoressa Letizia Cito, Biologo Nutrizionista, ha spiegato che ci sono altri modelli alimentari, oltre quello salutare della Dieta Mediterranea:” La Dieta Nordica del Nord Europa e la Dieta di Okinawa che hanno in comune, con quella Mediterranea – Cilentana che va recuperata, il consumo di verdure e vegetali, pesce e frutta: poche carni e dolci riservati solo ad occasioni speciali ”. La professoressa Chiara Carlomagno, Professore Associato presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli ha presentato il dottor Marco Napoli, medico specializzando in Malattie dell’Apparato Digerente (gastroenterologia) presso la Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma, che ha spiegato il ruolo del Microbiota:” Il Microbiota Intestinale è l’organo “nascosto” del nostro organismo. Quasi un chilogrammo di peso tra batteri, funghi, protozoi e virus vivono nel nostro intestino, in numero quasi doppio rispetto alle nostre cellule, essi vivono con noi, sono noi”. Il dottor Napoli ha anche spiegato come la nostra dieta influenzi i batteri che vivono nel nostro intestino:” Gli ultracentenari possiedono un Microbiota unico nel suo genere, e sarebbe interessante studiare quello della popolazione del Cilento” e che modificare il Microbiota avrebbe dei risvolti terapeutici incredibili:” Alcune persone affette da cancro del pancreas o da melanoma in stadio avanzato e quindi non operabili vengono trattati con farmaci inibitori del PD-1 (dei chemioterapici di nuova generazione), ma una percentuale di pazienti non risponde a tali farmaci ed è pertanto condannata a morte. Questa mancata risposta dipende dalla scarsità nell’intestino di un batterio, il Faecalibacterium prausnitii, che per la sua fragilità per ora non può essere usato come probiotico, ossia somministrato dall’esterno. Il “Trapianto di Microbiota Fecale” però può ripristinare i livelli di tale batterio, e far sì che la persona risponda nuovamente alla chemioterapia, ridandogli speranza di curare – o almeno rallentare – il decorso di questi terribili cancri”. Il Dottor Attilio Maurano, Direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, ha illustrato le ultime tecnologie nel campo dell’Endoscopia Digestiva:” Molte di esse già in uso presso il Polo Ospedaliero di Curteri, in particolare l’ecoendoscopia, una tecnica che combina endoscopia ed ecografia, risorsa fondamentale per le malattie del pancreas e delle vie biliari, la colangioscopia, una spettacolare tecnica che permette per la prima volta nella storia di “vedere” la via biliare dall’interno, per curare calcoli biliari complessi e diagnosticare tumori della via biliare, nonché le polipectomie “avanzate”: la ESD (dissezione endoscopica sottomucosa) e la mucosectomia, che rimuove polipi anche quando presentano delle zone di cancro e anche quando hanno dimensioni considerevoli (>2 cm)”. Il dottor Bruno Ravera Presidente Emerito dell’Ordine dei Medici ha sottolineato l’importanza del convegno:” Pone in evidenza quello che attualmente è il risultato della ricerca epidemiologica. Il Diabete di Tipo 2 comincia ad interessare anche gli adolescenti e questo è un allarme che ci fa comprendere che bisogna modificare gli stili di vita”. Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno Giovanni D’Angelo, ha ricordato la grande attenzione posta dall’Ordine dei Medici sugli aspetti ambientali e sulla prevenzione; parlato di Epigenetica e di Epigenomica, di Big Data e annunciato che l’Ordine approfondirà la tematica dell’Infiammazione:” Ne valuteremo i vari aspetti: il 20 ottobre , inoltre, in occasione della XIX Edizione delle Giornate della Scuola Medica Salernitana, al Grand Hotel Salerno, ci sarà un simposio internazionale durante il quale parleremo di infiammazioni con personalità internazionali; sarà anche assegnata una borsa di studio del valore di 3000 euro a 3 giovani medici scelti tra coloro che parteciperanno al bando pubblicato sul sito dell’Ordine che prevede attività di ricerca nel settore delle Scienze Biomediche”. Il dottor Stefano Pepe, Professore Associato in Oncologia dell’Università di Salerno, ha annunciato l’avvio di un percorso sulle patologie oncologiche all’interno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. E’ intervenuto anche il dottor Gerardo Botti, Direttore Scientifico dell’attività di ricerca sperimentale e clinica dell’Istituto Pascale di Napoli, che ha apprezzato l’organizzazione del convegno e ricordato, con orgoglio, le sue origini cilentane: ”Sono nato a Salerno ma mi sento cilentano al 100×100”.
Aniello Palumbo