Giffoni Film Festival, il taglio del nastro, il Premio Truffaut ad Andrea Bocelli e tutte le novità della prima giornata.

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Non un taglio del nastro, ma con un abbraccio: si è aperta così la 48esima edizione del Giffoni Film Festival. Emozionato il direttore di Giffoni ExperienceClaudio Gubitosi che, al photocall, ha dato il suo benvenuto adAndrea Bocelli, ospite d’onore della giornata di apertura, arrivato alla Cittadella del Cinema con la moglie Veronica Berti e i figli Matteo e Virginia. “Questo sogno l’ho fatto tanti anni fa e dopo un’attesa di diciassette anni oggi si avvera. Mi riferisco alla Multimedia Valley, uno dei progetti europei più belli e più prestigiosi. È l’Europa che investe su Giffoni, dando così la possibilità a trecento giovani di non fuggire, ma di restare qui, lavorando e realizzandosi nella cultura, nell’arte, nello spettacolo”.

Emozione, poi, nell’annunciare sul palco Bocelli, il protagonista scelto direttamente dai giovani giurati del Festival, testimonial d’eccezione, artista noto a livello planetario, impegnato da sempre in progetti umanitari di grande rilievo, capace di rendere universale la musica senza steccati e senza barriere: “Non potevamo iniziare meglio questa edizione – ha aggiunto il direttore Gubitosi – Qui a Giffoni le barriere si abbattono. Qui sono rappresentati 52 Paesi con la ricchezza e la bellezza di tutte le culture del mondo che entrano nelle case dei cittadini. Qui le famiglie non ospitano i ragazzi, ma li adottano. E’ una delle più belle migrazioni in assoluto che potessimo avere”. E ha continuato: “Apriamo questa edizione con la famiglia – ha concluso Claudio Gubitosi –  che è uno dei simboli e degli elementi di forza di Giffoni. Proprio stasera inaugureremo un villaggio a misura delle famiglie, un luogo in cui i laboratori li fanno insieme i genitori con i figli. Giffoni è uno stile di vita. Noi qui portiamo persone che hanno qualcosa da dire e qualcosa da insegnare. Qui abbiamo la meglio gioventù. Bisogna solo riuscire a capirli questi ragazzi, bisogna farli parlare, esprimere. Ed è quello che qui facciamo”.

“Un onore per la comunità di Giffoni avere il maestro Bocelli”, il saluto di Antonio Giuliano, sindaco di Giffoni Valle Piana condiviso da Pietro Rinaldi, presidente di Giffoni Experience. “Un augurio – ha continuato il presidente Rinaldi – ai 5600 giurati presenti. È una grande emozione e un onore immenso avere qui il maestro Bocelli”.

Un’ondata di entusiasmo, tutta targata giffoners, ha travolto Andrea Bocelli, primo ospite della 48esima edizione del Giffoni Film Festival partita ufficialmente oggi. Un esordio, l’ennesimo di una carriera ricca di successi, per il tenore italiano acclamato in tutto il mondo che per la prima volta ha incontrato i giurati del Festival: sono stati proprio i ragazzi a richiederlo a gran voce, indicandolo come l’artista che più di ogni altro sognavano di incontrare. “Devo dire che questo invito un po’ mi ha stupito, ma ne sono felice: oggi sono qui a imparare qualcosa da loro” dice il Maestro, con la modestia che lo contraddistingue. “I talenti che abbiamo sono un dono. Essere umili è normale, il non esserlo invece è un grosso incidente dell’intelligenza” dice ai ragazzi, emozionatissimi nell’incontrarlo: c’è chi scoppia in lacrime di fronte al proprio idolo, come Eleonora dalla provincia di Brescia, c’è il masterclasser chi confessa di avere la sua esibizione a Sanremo 1995 come primo ricordo della propria vita, c’è Francesco da New York che si sente ancor più orgoglioso delle sue origini italiane quando sente la sua voce: “Molti mi dicono che rappresento l’Italia nel mondo, ma io non me la sento di avere questa responsabilità. Io sono solo un cantante di provincia” dice il Maestro, quasi commosso dall’accoglienza dei ragazzi. “La musica, insieme alle arti, sono i veri linguaggi universali. Il canto, ma l’arte tutta, permette di trasmettere quel che le parole non riescono a fare. La musica dilata lo spirito” aggiunge con trasporto ai circa 1000 adolescenti tra i 13 e 18 anni presenti in Sala Truffaut.

La sua attenzione ai giovanissimi, che trova realizzazione concreta nei tanti progetti educativi che sostiene con la Andrea Bocelli Foundation, ha reso la sua partecipazione a Giffoni un”experience’ ancora più esclusiva. Tante le domande, molte le curiosità, ancora di più le attestazioni di stima da parte dei giovanissimi, tra cui anche i masterclasser Radio & Music che hanno approfittato della presenza del tenore per addentrarsi nella tecnica del canto e che hanno fatto di Bocelli un’ispirazione. Riferendosi ai duetti con Ed Sheeran e Ariana Grande, beniamini dei più giovani, il maestro ha sottolineato come le collaborazioni tra artisti siano fondamentali, mentre le contaminazioni debbano essere trattate con prudenza: “Se non sono necessarie meglio evitare: bisogna cantare i generi senza bluffare, seguendone le regole”.

Il tenore non si è sottratto ai ragazzi, rispondendo anche alla curiosità di una studentessa di musica sull’uso dell’autotune nella Trap, tra i fenomeni musicali più amati dai teenagers: “Io sono per la voce pura. Nelle mie registrazioni pretendo che non si usino correzioni: se stono, ricanto. Ma io non sono mai contro le cose, piuttosto sono a favore di altre. Se qualcuno riesce a fare dell’autotune uno strumento d’arte ben venga”. “L’opera è un po’ come il calcio: per amarla bisogna andarla a vedere a teatro, la sua casa, e bisogna avere la fortuna di sentire un buon cast. Una cosa è vedere il Brasile, un’altra seguire una squadra amatoriale. L’importante è andare a teatro, come più vi piace, senza formalismi” aggiunge. E a proposito di fortuna, dichiara estremamente fortunato, ma non per il successo: “La mia fortuna più grande è stata quella di essere stato sempre circondato da affetto, sin da piccolo. È questo il vero scopo della vita” aggiunge, arrivato a Giffoni con la moglie Veronica e due dei suoi figli, Veronica e Matteo. «Lo dico sempre ai miei bambini e lo dico anche a voi: l’importante non è fare quel che amate, ma amare quel che fate. Solo così sarete davvero felici. E poi non perdete mai la speranza, né l’ottimismo e non date retta all’allarmismo che riempie i nostri tempi”. In chiusura, ricevendo il Premio Truffaut, Bocelli ha commentato la definizione che il regista diede al Festival nel 1982: “Penso davvero sia il più necessario: qui a Giffoni si esortano i ragazzi a pensare e il pensiero è la base dell’azione. La tendenza, invece, è quella di non farli pensare. E invece voi dovete farlo, sempre con la vostra testa e siate sempre aperti al pensiero degli altri”.

“Le mafie non si scelgono, si ereditano!”. È con questa consapevolezza che Rai Fiction e BiBi hanno dato corpo a “Liberi di scegliere”, un racconto di cronaca vera ambientato nel sud Italia dove è stato attuato il protocollo da cui trae il nome la pellicola, che da anni cerca di ridare nuova vita, dignità a tutti quei ragazzi che hanno deciso di allontanarsi dalle cosche mafiose e della ‘ndrangheta. “Volevamo creare un prodotto che non fosse solo alla moda, che si inserisse banalmente nel filone delle serie tratte da precisi spaccati sociali”, hanno chiarito Angelo Barbagallo e Fabrizio Zappi, il primo produttore BiBi Film e il secondo Rai Fiction. “Abbiamo lavorato nella direzione di un progetto corale, capace di coinvolgere un pubblico variegato. Un film per la tv, per nulla elitario, capace di mostrare a grandi e piccini l’impegno dello Stato nell’aiutare tutti i ragazzi, i bambini, i figli e i parenti dei boss gravitanti attorno alle cosche mafiose. Un piccolo esercito di minori che desiderano allontanarsi dalla malavita, così da poter ricominciare un’esistenza nuova e lontana dal marcio della criminalità organizzata”.

Alla profonda interconnessione tra un nuovo modo di intendere le istituzioni e le nuove generazioni ha guardato anche Monica Zapelli, nota e talentosa sceneggiatrice italiana: “Liberi di scegliere, prima di trasformarsi in un racconto per immagini, è un’esperienza personale. Forte di un radicato interesse per le tematiche di carattere sociale e alla luce delle mie precedenti esperienze professionali, ho trascorso diversi mesi in compagnia di famiglie immischiate con le logiche ciniche della delinquenza e della malavita. Sono bastate poche settimane per comprendere il ruolo passivo dei bambini e degli adolescenti, costretti a subire la visione diretta di morti violente, sequestri, arresti e faide senza fine. Quando, in un secondo momento, mi sono imbattuta nello straordinario lavoro di Roberto Di Bella, da anni Presidente del tribunale per i minori di Reggio Calabria, una storia di riscatto e rivincita su vite apparentemente segnate mi è sembrata possibile e doverosa”.

A regalare il volto pulito del riscatto ci ha pensato Carmine Bruschini, giovane attore italiano già noto al grande pubblico per la sua interpretazione nella serie Rai Fiction Braccialetti Rossi: “Non conoscevo nulla delle dinamiche legate alle famiglie malavitose ma, attraverso il costante contributo dei miei colleghi, del regista e della sceneggiatrice, ho avuto la fortuna di poter rinascere ogni giorno nei panni di un ragazzo complesso come Domenico. Lui, condannato a un percorso analogo a quello compiuto da tutti gli uomini della sua famiglia, grazie all’intervento di uno Stato non più punitivo ma collaborativo, ha potuto scoprire l’ebrezza del libero arbitrio. Decidendo di svincolarsi da un destino apparentemente segnato, ha scoperto nella dissidenza e nella disubbidienza tutta la forza del destino umano. E voi ne siete un’ulteriore testimonianza”.

Sarà Tonino Pinto affiancato da Orazio Cerino a presentare la tradizionale asta di beneficenza che si terrà,domenica 22 luglio, presso il Giardino degli Aranci, con inzio alle ore 19. L’evento, organizzato da AURA in collaborazione con Genea Antichità, giunge alla quinta edizione. Una serata insolita che unisce musica e solidarietà all’insegna dell’eleganza, peculiarità di AURA. Il ricavato sarà devoluto all’ospedale Santobono di Napoli a completamento dell’asta dello scorso anno.

Saranno battuti oggetti di antiquariato in due tornate, banditore d’eccezione Genè Andria, presidente onorario diGiffoni Experience. La serata vedrà, inoltre la consegna del Premio GIFFONI AURA al Dott. Pier Giorgio Turco, medico missionario.

Il Giffoni Film Festival nel segno di COMIX, la dinamica casa editrice modenese che pubblica La Pimpa di Altan e l’agenda cult Comix. È la sua prima partecipazione al GFF e per l’occasione presenterà un denso programma di laboratori, giochi a tema, incontri, letture animate e un concorso fotografico. Ad accompagnare Comix, testimonial d’eccezione come Mariasole PollioJenny De NucciLorenzo BaglioniIl Pagante.

 

Le attività. Si comincia con le letture animate, grazie alle quali i giovani Giffoners potranno vivere avventure divertenti insieme a Pimpa (La Pimpa è il celebre personaggio inventato nel 1975 dal fumettista Altan, protagonista di fumetti e poi di serie a cartoni animati). Per i più grandi, verranno organizzati giochi tratti dai nuovi libri di Franco Cosimo Panini Editore: “100 film” e “Missione Cinema”. Il primo, in particolare, è una selezione di 100 fim cult, raccolti in un libro divertente e appassionante. Il volume propone una sfida ad ogni amante del cinema: riconoscere i film che hanno fatto la storia della settima arte soltanto con l’aiuto di un’immagine accattivante e della citazione che l’accompagna. Con i laboratori creativi, i Giffoners potranno chiedere agli street artist presenti allo stand di Comix di personalizzare zaini ed altri prodotti per la scuola.

I lab. My Comix Roselli: laboratorio creativo con l’artista Mauro Roselli, in cui i ragazzi creeranno la copertina della loro Comix, come un vero Graphic Designer.Comix Cento film: appassionante Game Quiz per tutti i cinefili basato sulle illustrazioni del libro 100 film. Conduce Andrea Delmonte. Comix Missione Cinema: I ragazzi scopriranno i trucchi del cinema, mettendosi alla prova con curiosi esperimenti, giochi di abilità e di osservazione, imparando come si inventa una storia, come si creano i personaggi, come si gira un film. Comix Pimpa e Olivia Caterina: i pupazzi di Pimpa e Olivia Paperina prendono vita in uno spettacolo ispirato alle storie scritte da Francesco Tullio Altan. Dal primo straordinario incontro con Armando alla tenera amicizia con Olivia Paperina. Comix Paint Roselli: pennelli e bombolette. Street art e live painting: Mauro Roselli personalizza dal vivo i prodotti Comix. Vita da Comix: laboratorio in cui poter scattare foto e girare video sulle situazioni più belle e più Comix del Festival. Le creazioni potranno essere inserite collegandosi a www.comix.it/giffoni-gioca/ per aggiudicarsi molti premi.

Il concorso e l’artista Roselli. Tutti potranno poi scatenare il proprio talento foto-umoristico partecipando al concorso fotografico “Vita da Comix”, inviando le foto più divertenti scattate durante il Festival alla speciale Giffoni Gallery: in palio 1 fotocamera GoPro Hero e altri gadget Comix. Sempre in tema di street art, sarà presente l’artista underground Mauro Roselli. Modenese, formatosi all’Accademia delle Belle Arti, ha arricchito il suo percorso creativo con bombolette, mosaici, progetti di design, pennelli. Ha firmato la copertina dell’album delle figurine Panini, creato pattern d’autore per la linea scuola Comics, facendosi notare anche al Salone del Libro di Torino mentre dipingeva dal vivo durante il Comix Paint Lab. Al GFF si esibirà in una installazione live a tema Giffoni 2018.

I talent. Infine, qualche chiacchiera e molte risate con le Comix Stories: 4 incontri con altrettanti testimonial dell’Agenda Comix. Le social influencer ora anche attriciMariasole Pollio e Jenny De NucciLorenzo Baglioni reduce dall’ultimo Festival di Sanremo e la band Il Pagante.

Per informazioni: https://www.comix.it/