Trasporti in crisi, il taxi è il futuro per la città. “Ma non siamo una casta”

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Il presidente della Cooperativa tassisti Ricco lancia le sue idee : “ Siamo al servizio delle utenze con costi da mezzi pubblici”

SALERNO: Il futuro dei trasporti?

“Con la crisi che c’è il taxi è sicuramente un mezzo utile e conveniente per turisti e cittadini. Non ci sostituiamo al Cstp o alla Sita ma anche noi possiamo ‘giocarcela’ in una città che sta diventando sempre più meta di tantissima gente”.

A spiegare progetti e servizi- ma anche problematiche- è il presidente della Cotasa (Coperativa Tassisti Salernitani) Gaetano Ricco, 52enne ex sottufficiale di Marina, già sindacalista della Cgil e una licenza ‘ereditata’ dal suocero nel lontano 1985.

“Quando c’era molta anarchia e tanta confusione nel nostro settore. Ognuno viaggiava per conto proprio arrecando anche un danno al cliente che non aveva un punto di riferimento”.

Così, dal 1991 è stata fondata la cooperativa che oggi conta 30 soci più collaboratori esterni che servono quando il momento è di ‘piena’.

“Però il decollo si è avuto solo con la costituzione di RadioTaxi Salerno nel 1998: da allora in avanti abbiamo avuto tante gratificazioni sia personali che professionali”.

E la famosa casta?

“Chiacchiere. Il nostro mestiere non ha una casta, pensi che a malapena riusciamo a portare a casa uno stipendio di un normale impiegato. Se poi difendere 1200-1300 euro al mese rappresentano il privilegio dica lei cosa si può dire di chi mette in saccoccia cifredi ben altra consistenza. Del nostro guadagno il 70% circa finisce tra tasse, spese di nafta e assicurazioni che ci stanno dissanguando”.

Eppure c’è chi pensa il contrario: ovvero, che i tassisti guadagnano tantissimo.

“Non credo, può darsi pure che c’è qualche disonesto- come esiste in tante altre categorie- ma le giuro che non siamo ricchi. Se qualcuno sbaglia paga. E da noi è capitato più di una volta. Cosa accade? Il collega disonesto viene sospeso com’è avvenuto nell’ultimo trimestre dello scorso anno”.

Ma è tanto difficile entrare a far parte della vostra categoria?

“Innanzitutto parliamo di una licenza comunale, Salerno ad esempio, ne può avere una quarantina in tutto. Bisogna avere dei requisiti specifici come ad esempio una patente speciale denominata Cap (Certificato di Abilitazione Professionale) e altre caratteristiche. Inoltre- storia di questi tempi- bisogna essere preparati con la lingua inglese (stiamo facendo corsi) e la qualifica di operatore di primo soccorso. Il costo? E’ una trattativa privata, il prezzo lo si stabilisce durante domanda e offerta”.

Perchè si è dato origine ad una cooperativa?

“Avevamo esigenza di farlo, i tempi erano maturi. Bisognava dare una certa organizzazione, avere un’assistenza fiscale, la mutualità. Sia chiaro, la nostra è una vita molto sacrificata, facciamo un lavoro usurante che peraltro non è ancora riconosciuto a livello nazionale”.

Sede operativa a Torrione, logistica in piazza Vittorio Veneto (Stazione ferroviaria con 20 taxi), altre dislocate in varie zone della città come piazza San Francesco, via Velia (alle spalle del bar Nettuno), Pastena e Mercatello. Ma quanto costa prendere un taxi a Salerno?

“Dipende dal tragitto, però in città la media è di 6-8 euro a macchina. Non a persona. Se poi -prendendo da un capo all’altro di Salerno (il parametro è Teatro Verdi-Ospedale San Leonardo) – diciamo che la spesa non supera i 12 euro, sempre a macchina. Quindi con 4 persone a borso la cifra è di tre euro a testa”.

Quasi conveniente prendere il taxi, soprattutto per la crisi dei trasporti che c’è.

“ Abbiamo avanzato un nostro progetto all’amministrazione comunale: vogliamo dare vita alla taraiffa predeterminata per coprire quattro zone della città: partiamo da un mino di 8 euro a servizio ad un massimo di venti. E anche in questo caso devo rimarcare che parlo di macchina e non a persona.L’iniziativa, che vuole anche essere un modo contro la crisi, è stata presentata al Comune: attendiamo la determina e quindi la delibera”.

Se poi arriva anche la metropolitana…

“In quel caso avanzeremo una proposta: quella di far chiudere il centro cittadino e consentire la circolazione solo a mezzi pubblici e tassisti. Ci sarà più lavoro e soprattutto più sicurezza”.

Rispetto a venti anni fa qualcosa è cambiata a Salerno: prima si lavorava con una certa categoria di clienti, oggi invece c’è il turista.

“Se pensa a Luci d’Artista e ad altre iniziative simili noi non abbiamo grossi vantaggi: siamo in macchina e quindi col traffico che c’è in quel periodo è difficile far combaciare servizio e prezzo. Diciamo che un’impennata l’abbiamo avuta con le navi da crociera. Gente che arriva e vuole essere portata a Paestum, in Costa Amalfitana, Pompei, Sorrento etc”.

Se però funzionasse l’aeroporto, allora…

“Sono d’accordo, allora in quel caso apriremo una stazione al ‘Salerno- Costa d’Amalfi ’. Solo quando lo scalo sarà efficiente però ne possiamo parlare”.

Perchè?

“Tuttora non funziona e se avessimo dato retta a ciò che ci era stato detto in precedenza oggi avremmo avuto una ventina di licenziamenti. A cosa serve la stazione taxi all’aeroporto se questo non funziona? Guido Arzano (presidente della Camera di Commercio) mi ha rassicurato che entro sette-otto mesi l’aeroporto sarà attivo. E non posso che rallegrarmi”.

Ha parlato di navi da crociera e di gente che arriva in città. Eppure c’è chi si lamenta perchè i turisti non spendono.

“Il nostro compito è quello di accompagnarli ma so per certo che è un turismo mordi e fuggi. E questo mi duole: pensi che quando varcano la scaletta della nave molti credono di stare a Napoli. Sì, perchè le agenzie di viaggio (soprattutto americane ma anche altre d’Oltre Oceano) vendono la nostra città come un prodotto del capoluogo campano. Tanto è vero che sui depliant in loro possesso leggo destinazione Salerno (porto di Napoli) e vengono accolti da alcuni pulcinella con in mano i cartelli che raffigurano il Vesuvio e la pizza. Una cosa che mi fa irritare tantissimo. Ecco, forse, ci vorrebbe maggiore promozione turistica per la nostra amata
città”.

Concorrenza sleale ce n’è tra i colleghi?

“A Salerno poca ad onor del vero: robetta rispetto a Roma, Napoli e Milano. Anche se qualche portierato d’albergo che – nonostante le richieste dei clienti- preferisce altri a noi. Magari per una manciata di euro…”.

Piazza Ferrovia, sede logistica e terra di nessuno. Il riferimento è per l’escalation di violenza dell’ultimo periodo.

“In passato siamo stati anche vittime di aggressioni, ora però -per quanto ci riguarda- non siamo parte lesa. Certo, siamo preoccupati del fenomeno e devo dire che dopo l’incontro avuto con il questore di Salerno il fenomeno si è attenuato. L’attenzione, però, resta alta. Però non so cosa ci possiamo fare avendo a che fare con persone straniere senza fissa dimora che per abitudine e Dna sono propensi a delinquere”.

Ha mai incontrato persone che non vogliono pagare la corsa?

“Sicuramente, fa parte del mestiere. Ma sa qual è la categoria di cui ci si può fidare?”
No. “Le persone che escono dal carcere e che devono raggiungere casa. Non hanno soldi ma una volta a destinazione
pagano fino all’ultimo centesimo”