Sarà il contraddittorio, fissato a Roma per il prossimo 30 luglio, a gettare una luce probabilmente definitiva sul destino del Carcere di Sala Consilina. Un sostanzioso antipasto della discussione si è avuto ieri nella capitale, in occasione della Conferenza di Servizi scaturita dalla sentenza emessa dal Consiglio di Stato. In seguito al ricorso del Comune di Sala Consilina, infatti, la sentenza dei Giudici del Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento di chiusura del carcere, per un vizio nel procedimento: l’iter burocratico ministeriale si era concluso con il decreto di soppressione senza aver prima coinvolto, come previsto per legge, l’Ordine degli Avvocati di Lagonegro e l’Amministrazione Comunale di salese.
Un errore grave, che ha costretto i burocrati ministeriali a ripartire d’accapo: e così si è arrivati alla conferenza di servizi svoltasi ieri a Roma, convocata prima dell’insediamento del nuovo Governo. E che ha visto da un lato i rappresentanti del Comune di Sala Consilina, con il Sindaco Francesco Cavallone e il dirigente dell’Area Tecnica Attilio De Nigris, e dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, con il presidente Gherardo Cappelli, insieme all’Avvocato Demetrio Fenucciu, e dall’altro i rappresentanti del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) guidati dal direttore generale Pietro Buffa. Presente anche il Senatore del M5S Franco Castiello, che da sempre si è mostrato sensibile alla vicenda del carcere salese.
La discussione è stata intensa: numerose e delicate sono state le problematiche sollevate dal Comune di Sala Consilina e dal Consiglio dell’Ordine sulla chiusura dell’Istituto Carcerario. Obiezioni che hanno portato al rinvio della Conferenza dei Servizi al prossimo 30 luglio, per il contraddittorio che potrebbe risultare decisivo. Nel frattempo il DAP si è riservato di valutare le istanze presentate dai rappresentanti valdianesi.
“Già a inizio gennaio –spiega il sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone– ci erano state richieste dal Ministero delle memorie nelle quale dovevamo esprimere la nostra posizione. A quelle memorie ci siamo riferiti ieri a Roma, in una ampia e anche accesa discussione con i funzionari del DAP, evidenziando problematiche sostanziali che, al di là del vizio formale scaturito nella sentenza, ritemiamo ancora sussistano. Come il principio della territorialità dell’esecuzione della pena, e la mancanza sostanziale di un Istituto Penitenziario all’interno dell’area di competenza del Tribunale di Lagonegro che ha accorpato quello di Sala Consilina. E le conseguenti difficoltà anche nella gestione delle spese per il trasferimento dei magistrati che si devano recare nei vari istituti penitenziari. Considero –continua Cavallone- l’incontro positivo, e ci stiamo già preparando al contraddittorio del 30 luglio che potrebbe essere decisivo. Approfitto per ringraziare pubblicamente il Senatore Franco Castiello che ha accompagnato la nostra delegazione, spendendosi a favore della causa e dimostrando di essere, al di là delle appartenenze politiche, un Senatore del territorio”.
Infine un appello del primo cittadino di Sala Consilina: “Invito tutti –è la richiesta di Cavallone- a non creare polemiche e confusione sulla vicenda, perché in questo momento il silenzio è d’oro. Ricordando che se oggi, 15 giugno 2018, siamo qui ancora a parlare del destino del Carcere, è solo perché il Comune di Sala Consilina e l’Ordine degli Avvocati ha impugnato il decreto del Ministro Orlando emesso il 27 ottobre del 2015 davanti al TAR, facendo valere le proprie ragioni anche davanti al Consiglio di Stato”.