Una due giorni nel segno del sassofono sabato 7 e domenica 8 a Giffoni.

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La Sala Truffaut della Cittadella del Cinema di Giffoni Vallepiana, ospiterà nel week-end l’esposizione di strumenti della Henri Selmer e la masterclass e il concerto del sassofonista francese Jérome Laran che si esibirà domenica 8 aprile, alle ore 11, con la Sonora Junior Sax

Così delicati e preziosi, gli strumenti racchiudono in loro una parte troppo vasta della storia dell’Uomo, le sue doti creative, l’abilità tecnica, le emozioni e i pensieri. L’esecutore dà vita al suo strumento e lo fa cantare, e può darsi che questo sia il fine ultimo dello strumento inteso come ponte che collega un essere umano al resto dell’umanità. Ma egli non ne conosce necessariamente tutta la storia, le parti che lo compongono e la tecnica artigianale estremamente raffinata necessaria alla creazione e in particolare, alla riparazione e al restauro del proprio strumento che diventa compagno di vita, quella particolare “téchne”, in cui la scienza sposa l’arte. Come non innamorarsi di quelle linee curve e sinuose, avvolgenti e delicate, dai riflessi iridescenti, vivi e cangianti, del loro suono, colore, intonazione, della primaria sensazione del tatto? Luigi Cioffi, Domenico Luciano, Nicola De Giacomo, Angela Colucci e Adolfo Alberto Rocco della Associazione Musicale artistica e Culturale “Sonora Junior Sax” hanno pensato di creare un evento con diverse sfaccettature per l’VIII edizione del Corso di Perfezionamento semestrale “Viaggio con il Sassofono nel repertorio classico e contemporaneo”, tenuto dai Maestri Massimo Mazzoni, Lucy Derosier e Marco Gerboni, invitando in primo luogo il sassofonista Jérome Laran cattedratico ad Aulnay-sous-Bois Departmental Conservatory quale ospite, unitamente alla massima casa francese costruttrice di sax la Henri Selmer, rappresentata in Italia da Vincent Dupuy. Sabato 7 e domenica 8 aprile la Sala Truffaut della Cittadella del Cinema di Giffoni Vallepiana, si trasformerà in un laboratorio musicale in cui i giovani partecipanti al corso di perfezionamento, docenti di conservatori e amanti della musica potranno provare direttamente gli ultimi modelli di sassofono, nonché tutti gli accessori messi a disposizione dal prestigioso marchio Selmer, a partire da sabato 7 aprile alle ore 11, quando vi sarà il taglio del nastro dell’esposizione. La casa francese sottoporrà al vaglio degli specialisti i nuovi modelli, per le intere due giornate, tra cui  il sax soprano serie 3 in argento massiccio Jubilee, il  nuovo marchio SeleS, e un sassofono mai visto prima, il nuovo Axos, unitamente alla linea di imboccature Concept che coniuga il leggendario know-how della Selmer con le ultime tecnologie costruttive. Domenica 8 aprile, si potrà vivere una grande festa in musica, con il matinée ad ingresso libero, previsto sempre nella Sala Truffaut, alle ore 11, che vedrà protagonista Jerome Laran accompagnato dagli oltre ottanta sassofoni della Sonora Junior Orchestra, diretta da Domenico Luciano, che continua, così, la collaborazione con il Gff, presieduto da Piero Rinaldi e Claudio Gubitosi, dopo la presentazione, lo scorso anno, del loro primo lavoro discografico Tachisax 75/2. Un ensemble, questo, composto da giovani strumentisti tra gli 8 e i 23 anni provenienti dall’intera regione Campania, i quali ci faranno conoscere l’intera famiglia dei sassofoni, dal soprano al basso, protagonista di un programma eterogeneo, che abbraccerà diversi generi musicali. Si comincerà la presentazione della formazione con il celeberrimo Waltz da Masquerade di Aram Khachaturian, seguito dall’African Symphony di Van McCoy, una pagina che nasce quale brillante arrangiamento per brass, ma che qui sarà affidata alle ance, per evocare quel “Mal d’Africa” che attanaglia un po’ tutti gli artisti che s’immergono nei ritmi, profumi, colori ed emozioni di quella natura selvaggia e incontaminata del continente nero. Ultimo brano, prima di dar spazio ai solisti, per la Sonora Junior Sax, la trascrizione di Concerto d’Amore di Jacob De Hann, pagina nata nel 2007, che passa in rassegna tre temi con caratteristiche evocanti la musica barocca, pop e jazz. Ad aprire la sarabanda degli interventi solistici che affiancheranno Laran, sarà Lucy Derosier, sassofonista statunitense docente del Conservatorio “GiovanBattista Pergolesi” di Fermo, che entrerà in scena sulle note di “Ballad”, composta da Alfred Reed nel 1958, dedicata al clarinettista e sassofonista Jimmy Abato. Il brano è interamente sviluppato sulla melodia di fresca e chiara intenzione, giocata sul lungo fraseggio del tono chiaro e luminoso del sassofono, con la band che lascia cantare il solista su di un flou di trasparenti armonie, secondo i dettami della scuola francese. Marco Gerboni, docente del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara, si porrà sulle tracce dell’inimitabile sax tanguero di Javier Girotto per eseguire la sua “Poesia” e continuare con una pagina di Silvio Zalambani, “Nostalgia del presente”, per continuare ad indagare emozionalmente l’universo del tango. Massimo Mazzoni, docente del Conservatorio “GiovanBattista Pergolesi” di Fermo,  condurrà il pubblico su di una vera e propria scena del crimine con “Saxpack” di Otto M. Schwarz, scritta nel 2009 per il centenario della Polizeimusik Wien, con tanto di inseguimenti ad alta velocità, per attraversare una “Vienna di notte”. La ribalta sarà, quindi, tutta di Jerome Laran che, quale biglietto di presentazione proporrà Zigeunerweisen op. 20, composta da Pablo De Sarasate per violino e orchestra nel 1878, conosciuta anche come Fantasia sui temi gitani, una pagina di tecnica funambolica, ma in cui non si rinuncia a passaggi di intensa dolcezza e passione. Jérome Laran concluderà il suo intervento con l’esecuzione di due delle Four pictures from New York per sax solista e band, composte nel 2001 da Roberto Molinelli: “Tango Club” è un brano dedicato ad Astor Piazzolla, newyorkese di adozione, scritto nello stile del tango argentino, il ritmo forse più importante e rappresentativo del secolo appena trascorso, e immaginato in uno dei tanti club della metropoli dove si suona e si balla musica latino-americana e l’ ultimo movimento, “Broadway night”, che rappresenta l’ eccitante vita notturna che anima le scintillanti strade di Manhattan, le giganti e variopinte insegne luminose lampeggianti che rendono Time Square uno spettacolo di luci e di colori, e dove già all’esterno dei famosi Teatri di Broadway si respira atmosfera di Musical. Il finale vedrà i quattro sax solisti e l’ensemble riuniti sulla swingante “Saxophonia” di Stephen Bulla, che porrà in luce le diverse voci in sezione con qualche simpatico tiro burlone.