“Il Diritto di Esistere” è stato scritto su una panchina rossa in legno e ferro, decorata con dei fiori fucsia. Una panchina con due posti vuoti: ” A simboleggiare i posti vuoti lasciati dalle donne vittime di violenza, per non dimenticarle e chiamare tutti a contrastare il drammatico fenomeno e la mentalità che spesso lo genera”, ha spiegato l’ingegner Fabrizio Marotta, Presidente della “Lega Navale di Salerno” che, sabato sera, ha toto il drappo rosso che copriva la panchina insieme alla socia, l’architetto Emilia Smeraldo, che ha contribuito a realizzarla.
L’ingegner Fabrizio Marotta da quando è stato eletto, nel 2014, insieme al Consiglio Direttivo e a tutti i soci ha aperto gli spazi della “Lega Navale” al territorio organizzando tante attività: culturali, sportive e di solidarietà:” Il nostro sodalizio pur avendo una vocazione marinaresca porta avanti numerose campagne di sensibilizzazione come questa contro la violenza sulle donne. La “Lega Navale “ è un punto di riferimento per la città ed è sempre aperta a questo tipo di iniziative”. A ricordare che da gennaio a novembre 2017 ci sono stati 114 casi di femminicidio è stata la dottoressa Mariarita Giordano, Assessore all’ Innovazione e alle Politiche Giovanili:” Cerchiamo attraverso queste manifestazioni di sensibilizzare il mondo giovanile. La prevenzione deve iniziare dai banchi di scuola. Con il mio assessorato stiamo creando una rete con le associazioni. Bisogna dare coscienza alle coscienze”. L’Assessore alle Pari Opportunità, la professoressa Gaetana Falcone ha ricordato che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti numerose iniziative contro le violenze:” Contro tutte le violenze, non solo quella di genere: stiamo cominciando con dei percorsi educativi, di sostegno, di diritto. Con l’aiuto di tutti, soprattutto delle associazioni, e con i fondi della Regione, stiamo cercando di crescere, di educare ad avere quel rispetto che è alla base di tutto, un rispetto che possa portare mano nella mano entrambi i generi lungo il percorso della vita”. La dottoressa Maria Aolide Tonin, presidente dell’Associazione “ SOS Solidarietà Onlus” ha ricordato le donne di tutto il mondo e che esiste un solo genere: ”Il genere umano”. La dottoressa Tonin, che è anche presidente dell’Associazione Donne Operate Al Seno (ADOS), da anni raccoglie fondi necessari per sostenere i numerosi progetti che l’Onlus porta avanti in Nigeria” Anche insieme ai soci della “Lega Navale” stiamo realizzando progetti nel campo sanitario, sociale, scolastico e dell’energia alternativa sul territorio della provincia di Owerri , nell’ Imo State (ex Biafra), in Nigeria”. Il Consigliere della “Lega Navale”, delegato all’organizzazione di eventi, il dottor Francesco Bavosa, che è anche volontario dell’Associazione SOS Solidarietà, dedica buona parte del suo impegno all’organizzazione di eventi per contribuire alla raccolta fondi: “ Stiamo cercando di completare un ambulatorio oculistico aperto in Nigeria: lo abbiamo già attrezzato con strumenti oculistici e vorremmo creare anche una Sala Operatoria Oculistica. Stiamo anche cercando un oculista volontario che possa proseguire la missione avviata in Africa dal dottor Pier Giorgio Turco”. La Presidente di “Spazio Donna” Wilma Tabano da anni combatte per dare dignità alle donne:” In Italia muore una donna ogni tre giorni a causa di violenze subite. Noi aiutiamo le donne vittime di violenza, sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista legale con i nostri legali come l’avvocato Simona Onesti, consulente legale dell’associazione che ha la sua sede in Via Quagliariello, nel quartiere di Torrione Alto. Dal 1992 abbiamo anche la ”Linea Rosa” cha fa capo al numero nazionale 1522 ”. La dottoressa Anna Teresa Arnone, presidente del Centro Italiano Femminile (CIF) di Salerno, ha ricordato che il CIF provinciale di Salerno da anni ha aperto uno sportello di ascolto per le donne, in Via Bastioni:” Presso la sede della Caritas. Per primi al Sud, inoltre, da un anno, abbiamo aperto, attraverso una convenzione con l’associazione “A Voce Alta”, anche un centro di ascolto per gli uomini autori di violenza che possono essere recuperati:”. “Il CIF consente alle donne vittime di violenza di essere ospitate, anche con i figli, presso una casa di accoglienza, messa a disposizione dalla Caritas”, ha ricordato la dottoressa Giovanna Limongi.
Aniello Palumbo