Il logo dello scultore salernitano di origini lucane Pier Francesco Mastroberti è un piccolo topino realizzato unendo tra loro dei cerchi. “La coda del topo è la sua firma” ha spiegato la figlia, la professoressa Matilde Mastroberti, durante l’incontro dedicato al noto medico artista salernitano, lucano di nascita, organizzato al Circolo Canottieri Irno di Salerno, presieduto dal dottor Alberto Gulletta, dalla Responsabile Donne dell’Associazione 50&Più, presieduta dall’imprenditore Giovanni Marrandino, la professoressa Rosa Volpe Zega in sinergia con l’associazione culturale “Parco Storico Sichelgaita”, presieduta dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi e con l’Associazione dei Medici Artisti Salernitani, A.M.Ar.S., presieduta dal dottor Giuseppe Iagulli , fondata dal dottor Mastroberti. Il dottor Iagulli ha ricordato che il dottor Mastroberti è pittore, scultore, ideatore di schizzi e bozzetti, vignettista:” E’ un vignettista arguto ed ironico. I suoi topi sono esilaranti. Come medico è stato dentista, anestesista, ortopedico. Proprio dall’esperienza di ortopedico probabilmente sono nati i suoi suggestivi presepi in garza e gesso bianco. Forse anche gli apparecchi gessati che lui faceva avevano qualcosa di artistico”, ha spiegato simpaticamente il dottor Iagulli che ha anche paragonato il dottor Mastroberti a Michelangelo: ” Anche lui utilizza spesso la tecnica del non-finito come Michelangelo che volutamente non terminava alcune sue sculture”. Il dottor Iagulli ha ricordato le tante opere che Mastroberti ha realizzato nella nostra città: “ A cominciare dal logo dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, posto sulla palazzina all’ingresso dell’Ospedale, a due suggestivi crocifissi collocati nella Cappella dell’Ospedale e nella Sala Congressi e la scultura in bronzo di “Padre Pio confessore” collocata nel giardino dell’Ospedale. Stupenda la scultura di Padre Pio con i bambini collocata nella Chiesa di Santa Maria ad Martyres”.Attraverso un bellissimo video, realizzato dalla figlia Matilde, il Maestro Mastroberti, assente per motivi di salute, ha spiegato come realizza le sue opere nel laboratorio della sua abitazione di Sala Abbagnano, in particolare ha spiegato come ha realizzato il busto di Totò, collocato nel giardino dell’Hotel Caruso di Ravello, che non è il solo busto realizzato da Mastroberti: ” Ha realizzato anche quello del dottor De Cesare, di Andrea Fortunato, dell’avvocato Pastore, del Marchese Atenolfi e quello dell’imprenditore Gaetano Siniscalchi” – ha ricordato la professoressa Mastroberti – “Papà ha realizzato anche il Pulcinella Mentore per il World Forum for Child Welfare per l’associazione Mentoring Italia/USA e alcuni trofei di bronzo”. Uno di questi, il “Menestrello” assegnato dal 2004 dall’associazione “I Castellani”, in occasione del “Premio Giovi” è stato mostrato, con emozione, dal Vicesindaco del Comune di Salerno, la professoressa Eva Avossa, che è stata anche presidente dell’associazione che ha fondato:” Tantissime persone provenienti dall’Italia e dall’estero sono state premiate con questo trofeo che, come tutte le opere di Mastroberti, suscita delle emozioni forti. Un grande artista, una persona dal grande cuore che contribuisce alla crescita culturale ed artistica della nostra città”.A ricordare un altro importante trofeo realizzato da Mastroberti: il “Lumen et Magister”, la scultura che, nel corso degli anni, è divenuta simbolo internazionale del Premio delle Giornate della Scuola Medica Salernitana è stato il dottor Geppino Lauriello, già Primario Pneumologo all’Ospedale Da Procida, poeta, scrittore, Storico della Scuola Medica Salernitana, che ha recitato una sua poesia dedicata al suo amico fraterno Mastroberti. Lauriello ha spiegato il significato dell’opera “Lumen et Magister”:” Magister era chiamato il Priore della Scuola Medica Salernitana: una figura che rappresenta il prestigio della Scuola” e ricordato che il Comune di Sant’’Angelo le Fratte è diventato città d’arte grazie alle tante sculture che lì ha realizzato Mastroberti. Attraverso delle slide la professoressa Matilde Mastroberti ha illustrato alcune delle opere realizzate dal padre che hanno partecipato a mostre e rassegne d’arte in Italia e in Francia come i presepi in garza e gesso con l’anima di ferro e legno, esposti anche nel complesso rupestre di “Madonna della Virtù ” a Matera, e tante altre come “La vittoria alata”; la fontana monumentale di “Bacco e Arianna” e “San Michele Arcangelo” a Sant’’Angelo le Fratte (PZ) . “ Lì, nel “paese delle cantine”, dove mio padre è cresciuto e dove da piccolo già disegnava e realizzava dei quadri, ha realizzato tantissime opere”. I primi a cui Mastroberti fa vedere le sue opere appena realizzate, oltre al suo cane Ross, che gli fa compagnia mentre lavora, sono la moglie Maria Giovanna e i figli: Matilde , Michelangelo e Raffaella. Dopo i saluti del Presidente Vicario della 50&Più, il professor Giulio Castello, la professoressa Rosa Volpe, ha raccontato che, da lucana, ha organizzato un’escursione a Sant’Angelo La Fratte: ” Guardando le opere di Mastroberti abbiamo vissuto forti emozioni”. La professoressa Baccari Cioffi ha tratteggiato il profilo di Mastroberti: ” Un medico e un uomo di profonda umanità che è infusa nelle opere che realizza e che spesso dona per rendere partecipe l’umanità della sua arte”. Le conclusioni sono state affidate all’artista salernitana Nadia Farina, grande amica di Mastroberti.
Aniello Palumbo