***COMUNICAZIONE ELETTORALE***
250mila avvocati in Italia; 7mila solo nel distretto di Salerno. Sono i numeri di persone alle prese con un mercato in cui si sono sviluppati meccanismi di concorrenza verso il basso che dequalificano e inquinano.
Questa situazione, favorita da omissioni e connivenze politiche, sta penalizzando soprattutto i più giovani, impossibilitati a fronteggiare la pressione fiscale e previdenziale sproporzionata rispetto alle incertezze della professione.
A questi problemi si propone un rimedio peggiore del male: la costituzione di “società fra professionisti” di cui possono far parte anche soci di capitale, con fini di profitto. Questo modello significherebbe al Sud consentire ai gruppi del Nord e alla malavita di impossessarsi dell’avvocatura.
La dignità e la libertà intellettuale di donne e uomini che, tra mille difficoltà, esercitano la professione con passione e dedizione non possono essere piegate alla logica di impresa.
Una soluzione ai problemi potrebbe essere data dalla formazione di cooperative speciali, da regolamentare per legge, in cui lo spirito mutualistico si coniughi con le esigenze di stabilizzazione dei redditi dei professionisti associati.
Soluzione volontaria che dovrebbe essere promozionata e garantita con misure di sostegno nelle fasi iniziali, e prevedere, a regime, misure integrative a quelle della Cassa Forense che è particolarmente avara nei confronti dei nuovi avvocati.
Federico Conte