Approvato lo Statuto dell’Alternanza scuola lavoro al Caccioppoli di Scafati.

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dall’Unione degli Studenti Campania riceviamo e pubblichiamo

Al Liceo “Caccioppoli” di Scafati le studentesse e gli studenti conquistano lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti in Alternanza scuola-lavoro e il Codice etico per le aziende. Non si ferma l’agitazione e la mobilitazione degli studenti che tornano in piazza in tute blu il 24 Novembre a Napoli.

Le studentesse e gli studenti continuano a dare battaglia all’interno delle scuole contro le condizioni che si vivono in alternanza scuola-lavoro. Dopo l’uscita dell’inchiesta regionale sull’alternanza (https://goo.gl/H9mBSL) e dopo il primo storico sciopero delle studentesse e degli studenti in alternanza del 13 Ottobre, la battaglia nelle scuole continua con la discussione e l’approvazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza scuola-lavoro scritto dagli stessi studenti in varie assemblee.

“Con l’approvazione dello Statuto da noi scritto in Consiglio d’Istituto – dichiara Alfonso Romano, rappresentante d’istituto – abbiamo impedito che l’alternanza diventi uno strumento per far fare profitto alle aziende usando gli studenti come manodopera gratuita. Dopo mesi di discussioni, ora avremo diritti e tutele sulla nostra formazione. La vogliamo di qualità, libera dagli interessi privati, dal mercato e dagli speculatori. Ora decideremo noi progetti e tempistiche, bloccheremo i progetti negativi e avremo la copertura dei costi.”

“La conquista di questo statuto acquista ancora più valore dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato la Carta dei diritti e dei doveri del Ministero. – continua Gianmarco Silvano, rappresentante d’istituto – Era evidente come quella carta straccia era solo un contentino, era qualcosa che non assicurava nessun diritto e non cambiava nulla in quest’alternanza. E dove non ci sono diritti, c’è sfruttamento. Oltre allo Statuto, abbiamo conquistato il Codice etico: non faremo alternanza in aziende che non certificano l’estraneità alle camorre, ai fenomeno di inquinamento e devastazione ambientale, e nelle aziende che non rispettano i diritti dei lavoratori e che non fanno formazione.”

Il 24 Novembre le studentesse e gli studenti torneranno di nuovo in piazza, avendo organizzato gli Stati generali dello sfruttamento. In Campania le studentesse e gli studenti della regione confluiranno in un corteo a Napoli, partendo da Piazza Garibaldi e dirigendosi verso la Regione. “Siamo quelli costretti ad affrontare 200 e 400 ore di alternanza obbligatoria, siamo obbligati a lavorare per pagarci gli studi; paghiamo di tasca nostra trasporti, pasti e materiale durante le ore di alternanza e non abbiamo nessuna garanzia sulla qualità dei percorsi – afferma Gigi Cannavacciuolo, coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Campania – siamo stanchi di percorsi in cui non impariamo niente, se non a lavorare gratuitamente. Vogliamo che la formazione sia realmente di qualità, e quindi libera dagli interessi dei privati. Attendiamo ancora una risposta dall’Ufficio scolastico regionale che pare tutelare più gli interessi delle aziende che i bisogni e i diritti degli studenti. Vogliamo il finanziamento del diritto allo studio. Il Governo regionale mente sapendo di mentire sul diritto allo studio: i fondi di Scuola Viva sono fondi europei che. in quanto progetti in itinere, non stanno garantendo nulla in termini di abbattimento di dispersione scolastica e di garanzia di diritto allo studio. Vogliamo porre l’accento sull’accesso: abbiamo una delle leggi regionali sul diritto allo studio (04/2005) più avanzate del Paese e non è assolutamente finanziata, mentre si spendono milioni sugli apprendistati per addestrare gli studenti e metterli da subito nella catena dello sfruttamento e della precarietà. Noi siamo l’ultimo anello di questa catena, quello più debole: per questo possiamo spezzarla! Il 24 Novembre torneremo in tuta blu, per dimostrare vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori e per rifiutare la guerra tra i poveri e le divisioni generazionali imposte, e dimostreremo che saremo la bufera che non si ferma. Riscatto, è ora!”