Dal passato al futuro, parte il progetto Canarini 1922 della Scafatese.

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Un occhio puntato al passato, con l’enorme quadro raffigurante la grande Scafatese che, conquistando la promozione in Serie B, entrò nelle grazie del Principe Antonio De Curtis, in arte Totò, e l’altro occhio puntato al futuro, con i numerosissimi bambini presenti in sala che, fieri, indossavano le loro tute con l’immortale simbolo del canarino e quei colori gialloblu che dal 1922 abbracciano le gesta della Scafati calcistica.

Magicamente la sala conferenze dell’Hotel Imperiale si trasforma in una visione d’insieme che sfocia sul piano temporale, mentre la Signora del calcio campano, da domenica nuovamente in testa al campionato di Promozione, dava il via alla presentazione ufficiale del Progetto Canarini 1922.

Un progetto che parte da lontano e che lontano vuole arrivare, un progetto che non si riduce al solo significato di scuola calcio, ma che ha l’ambizione di poter dire anche nel campo etico, morale e sociale, così come spiegato dal Direttore Generale Domenico Monti: “Siamo contenti che questa operazione sia finalmente iniziata, non vediamo l’ora di poter lavorare coi bambini e farli crescere”.

Contentissimo per l’iniziativa gialloblu anche uno che coi giovani ci ha sempre saputo fare, ovvero quel Giovanni Macera che, da allenatore della prima squadra, ha già lanciato tra i ‘grandi’ parecchie pedine importanti del settore giovanile: “Ci mi conosce bene sa che adoro lavorare con i ragazzi giovani; questa estate mi è stato affidato un progetto importante sulla panchina della Scafatese e credo tantissimo in questo cammino. Solitamente in queste categorie si tende a vivere alla giornata, invece noi abbiamo iniziato un processo di programmazione che avrà una scadenza medio-lunga”.

Una vera e propria Standing Ovation esplode nell’Hotel Imperiale nel momento in cui Fabio Morra, prima voce e mattatore della serata, chiama a dire la sua il Team Manager Carlo Staiano: “Credo che la Scafatese sia una famiglia, dove per famiglia non intendo il semplice contesto parentale ma un concetto molto più esteso. Come avete potuto notare avrei potuto sedermi tra gli altri dirigenti ma ho preferito stare tra la gente, perché è quello che mi piace e quello che probabilmente piace di me, e tutti questi applausi lo dimostrano”.

“Perfettamente d’accordo con Carlo sul fatto che questo club sia una famiglia – prosegue il Responsabile dell’Ufficio Stampa Pasquale Formisano – “La Scafatese non è una semplice squadra ma un’entità che vive un legame indissolubile con l’intera città. Oggi guardo calciatori grandi e piccoli che mostrano lo stesso stemma. Ai bambini vorrei far capire l’onore di poterlo vestire e chiedere di portarlo in alto”.

Oltre alle dichiarazioni di chi questo progetto dovrà portarlo avanti giorno dopo giorno, ovvero il Responsabile Bruno Longobardi (oltre 20 anni di esperienza nel calcio giovanile Scafatese e campano) e i coach Marco LongobardiVincenzo Percuoco (allenatore Under 17) e Bruno Conte (coach della rappresentativa Juniores), viene ufficializzata anche la nuova carica di Presidente Esecutivo di Sebastiano Cesarano che, da oggi, rileva ufficialmente il ruolo che il padre Vincenzo aveva iniziato a ricoprire nel 2003.

E a chiusura della serata proprio Vincenzo Cesarano, adesso Presidente Onorario della squadra gialloblu, ha spiegato ai genitori presenti il percorso da seguire e l’obiettivo finale del progetto Canarini 1922: “Parlo direttamente con i genitori di questi ragazzi e faccio capire loro che ci stiamo caricando di una responsabilità enorme, in quanto i loro figli adesso passeranno molto più tempo con noi che con loro. Ma certamente potranno essere tranquilli perché, come hanno potuto constatare con i loro stessi occhi, siamo dei veri e propri istruttori sia dentro che fuori dal campo. Il percorso da seguire è lungo ma divertente e ambizioso;siamo una struttura organizzata, senza padroni ma ben ramificata, e i bambini non si limiteranno al calcio giocato ma verranno formate come persone in grado di poter vivere la vita quotidiana seguendo esempi importanti. Inoltre l’obiettivo finale è quello di regalare un sogno, ovvero quello di poter, un giorno, scendere in campo da protagonisti della prima squadra con la maglia della Scafatese”.

E proprio in questo senso, a margine della serata, sono stati premiati i calciatori Esposito Giuseppe, Vitiello Paolo e Spera Raffaele Pio, cresciuti nella ‘cantera canarina’ e poi diventati elementi importanti della prima squadra, oltre a Vincenzo Manzo, un ragazzo del 1996 ma che già dalla scorsa stagione è titolare inamovibile della formazione allenata da Macera (un gol all’attivo nella stagione in corso).

Poi, per rendere partecipi i giovani canarini, gradevole spettacolo con la bravissima Maga Rosy, estrazione di 5 palloni targati GIVOVA, ancora una volta sponsor tecnico canarino sia della prima squadra sia dell’intero settore giovanile, prima del brindisi generale e della torta gigante.

Da adesso è tempo di ritornare a pensare a un  campionato lungo.

Ma la Scafatese è viva come una volta e ha una voglia pazza di tornare ai suoi antichi fasti.