Giffoni Big Data@Next Generation 2017, come sono i nativi digitali?

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Snobbano il posto fisso, vogliono diventare imprenditori, identificano negli spazi disponibili più che nei tutor una risorsa indispensabile per allenare la creatività e preferiscono apprendere nozioni dai vecchi libri di carta più che dai contemporanei video-tutorial. Identikit dei nativi digitali secondo Giffoni Big Data, report nato dalla collaborazione tra Giffoni Innovation Hub, creative agency che progetta e realizza strategie, format e eventi nel mondo dell’innovazione per i giovani, e DeRev, l’azienda italiana specializzata in strategie digitali e comunicazione sui social media. Il lancio dell’indagine ha dato il via agli eventi della rassegna Next Generation 2017, in programma dal 14 al 22 luglio a Giffoni Valle Piana (SA) nell’ambito del Giffoni Experience (giffonihub.com/next-generation-2017).

Con 20 quesiti a risposta multipla tra percentuali e punteggi, l’analisi ha coinvolto 1836 adolescenti italiani in totale, divisi in fasce di età nel range 10-22 anni, tutti giurati del principale festival del panorama internazionale dedicato al cinema per ragazzi. Tre le aree esaminate: necessità formative per realizzare le aspirazioni professionali, familiarità con la dimensione “social” e modalità di fruizione dei prodotti culturali. La maggioranza del campione crede nel supporto di scuola (7105 punti) e famiglia (6751 punti) per concretizzare i propri sogni a dispetto dell’aiuto degli amici (5608 punti) con una netta preferenza per l’esperienza pratica (6967) e la lettura dei libri, al secondo posto tra i modi di apprendimento favoriti. Altra sorpresa, la condivisione e la discussione delle proprie passioni è importante ma, in questo ambito, la tecnologia e la connessione virtuale cedono il passo alla relazione personale: in assoluto i giovani optano per il confronto con i coetanei dal vivo (7249 punti) piuttosto che via social (2781 punti).

Il report completo

Giffoni Big Data – spiega Orazio Maria Di Martino, Coo e co-founder di Giffoni Innovation Hubribalta molti dei luoghi comuni che definiscono i giovani, ecco perché dar loro voce costituisce la strategia primaria per capire davvero chi sono e cosa vogliono oggi. Giffoni Big Data è al servizio di questa ambizione e trasforma Giffoni in una piattaforma di produzione di enormi quantità di dati per decifrare l’attualità delle nuove generazioni attraverso una platea ampia – il festival oggi arriva a quota 4500 giurati – e sondabile su tematiche illimitate per letture che potranno essere messe a disposizione di istituzioni, imprese, università. In questa prima indagine abbiamo approfondito, in particolare, la ricezione dei prodotti e contenuti culturali in relazione ai social network e alle tecnologie in sintonia con le grandi sfide che animeranno l’Europa nel 2018, istituito anno del Patrimonio Culturale dalla Commissione Europea”.

Appare immediato che i Millennial sono “early adopters” e “trend-setter” ovvero “estremamente proattivi e partecipativi alle dinamiche dei diversi settori delle industrie creative – prosegue Di Martino – dato confermato dalla partecipazione alle attività del Festival di Giffoni Experience, e proiettati verso le professioni legate alla creatività e rivelatori di tendenze in ragione del variegato interesse per il prodotto creativo anche in qualità di utenti e fruitori. Con il primo report sui Big Data, Giffoni Innovation Hub si pone come osservatorio sulle tendenze, i gusti e i comportamenti dei Millennial e dei teenager italiani. Attraverso i Big Data, Giffoni Innovation Hub misurerà costantemente le abitudini di consumo e produzione digitale e culturale dei giovani italiani, che in qualità di trend-setter dettano i trend e influenzano le dinamiche di acquisto delle famiglie”.

Emerge il profilo di una generazione decisamente intraprendente: “Ambisce al lavoro dipendente e senza grosse responsabilità solo l’8,27 per cento degli intervistati – precisa Di Martino – contro il 52 per cento che spera di affermarsi nella libera professione per gestire il lavoro secondo scelte e tempi autonomi”. Risultano pragmatici senza però rinunciare ai sentimenti. “Per inseguire un sogno – sottolinea il co-founder di Giffoni Hub – non sono disposti a fare rinunce sul piano dei rapporti personali (4181 punti) e degli affetti familiari (3426 punti) ma non temono di sacrificare tempo libero (7107 punti) e soldi (5826 punti). Riconoscono alle tecnologie un ruolo fondamentale o importante (58 per cento) per ottenere i propri obiettivi e ritengono (oltre il 90 per cento) di avere competenze altamente competitive verso l’uso degli strumenti tech”. Anche sul piano dei social network e delle app utilizzate crollano diversi stereotipi. Le preferenze d’uso nei principali canali social e app  individuano nei sistemi di messaggistica diretta il mezzo essenziale per la comunicazione interpersonale con Whatsapp (8181 punti) a surclassare colossi come Facebook (5040 punti), Instagram (5660 punti) e Twitter (1852 punti) mentre se la cava decisamente meglio Youtube (7225). “Interessante – commenta Di Martino – la modalità di fruizione dei social: solo una ristretta cerchia è molto attiva (3,75 per cento), ossia pubblica contenuti tutti i giorni e più volte al giorno, mentre oltre il 46 per cento si dichiara semplice spettatore di quel che postano gli altri, presenza che emerge attraverso like, reazioni e condivisioni dei post (5920 punti) piuttosto che pubblicando video. Dato che scalfisce la grande rilevanza attribuita al linguaggio audiovisivo tra i giovani. In ogni caso è la fotografia a uscire vincitrice, i ragazzi la preferiscono di gran lunga (7122 punti) agli status di solo testo (3998 punti)”.

Giffoni Big Data intercetta anche le inclinazioni relative alle scelte dei prodotti creativi: essenziale il rapporto orizzontale, in particolare il consiglio degli amici (6608 punti) e le recensioni di altri utenti sul web (4782 punti) mentre i giudizi degli influencer sui social (youtuber e instagramer, 3833 punti) seguono in graduatoria, a confermare l’affermarsi di una dinamica diversa dal passato nel dialogo con l’utente-consumatore. La comunicazione commerciale classica, la pubblicità in televisione (3787 punti), le recensioni sui giornali (3502 punti) e le inserzioni web e social (3600 punti) restano indietro. I canali di fruizione preferiti rivelano una tendenza anche in questo caso “meno digital” di quanto presumano i luoghi comuni con la televisione (7010 punti) e lo spettacolo dal vivo (7473 punti) a prevalere sul pc (5727 punti). E persino la portabilità è ridimensionata con tablet (4291) e smartphone (3915) in fondo alla classifica.

Il tema dei Big Data al servizio delle industrie creative e culturali è anche al centro della prima Round Table della rassegna “Next Generation” che, in programma il 14 luglio, vede tra gli ospiti Thierry Baujard, esperto internazionale di modelli innovativi di finanziamenti pubblici e privati nella Content Industry, che aggiunge: “Il settore del cinema soffre l’assenza di informazioni circa i gusti, le emozioni e gli interessi degli spettatori che potrebbero essere molto utili per la commercializzazione e la distribuzione delle produzioni indipendenti in Europa. In questo scenario Giffoni si colloca strategicamente per il data mining e per il monitoraggio dei trend non solo per i film ma per tutto ciò che concerne la creatività: videogiochi, editoria e musica. Inoltre, startup che sviluppano tecnologie per il cinema potrebbero essere testate a Giffoni e incubate dall’Hub”. Tutto questo su uno scenario di forte consapevolezza dei giovani, sondati anche sugli effetti terapeutici dell’arte: guardare film, serie televisive e spettacoli, ascoltare musica e leggere una storia sono attività in grado di risollevare moltissimo il morale per il 45 per cento del campione con la musica a sovrastare (7099 punti) la navigazione sui social (3415 punti), la lettura di un fumetto (3051 punti) e la visione di serie televisive (5402 punti) che riscuotono maggior successo quando ambientate in contesti realistici (55,6 per cento) e su temi vicini alla vita degli spettatori (51,6 per cento). In ultimo, una conferma sull’importanza dei legami affettivi: amici (7269 punti) e familiari (6051 punti) sono i compagni ideali di viaggio nella fruizione degli spettacoli a discapito dell’esperienza individuale e spersonalizzata (4252 punti).