Arrivi in cantina e il valore aumentati per il 40,22% dei Comuni
L’enoturismo si conferma per l’Italia come una risorsa economica e culturale con ampi margini di crescita. Nonostante la qualità delle infrastrutture sia giudicata insufficiente da Comuni e Strade del Vino, nonostante il basso utilizzo dei moderni sistemi di comunicazione (il 76% delle Strade non ha una App per smartphone e il 4% neanche un sito internet), e l’assenza in quasi la metà dei Comuni di un ufficio dedicato, nel 2017 operatori e amministratori locali prevedono il sorpasso sul 2016 Per oltre l’80% del campione del XIII rapporto nazionale su Turismo del Vino – curato per conto di Città del Vino dall’Università di Salerno con il coordinamento scientifico di Giuseppe Festa, direttore del corso in Wine Business – il flusso degli arrivi in cantina e il fatturato dell’enoturismo sono aumentati o almeno rimasti stabili rispetto all’anno precedente.li arrivi in cantina e il valore dell’enoturismo sono aumentati per il 40,22% dei Comuni e il 60,87% delle Strade Vino. Nel 2016 il XII Rapporto stimava in 14 milioni gli arrivi enoturistici alle strutture dei territori e un valore di 2,5 miliardi di euro
l livello medio dei servizi offerti dagli operatori del settore enoturistico (cantine, ristoratori, albergatori, etc.) agli enoturisti è giudicato dai Comuni sufficiente/discreto (6,76 in media), con più del 30% che si spinge a riconoscere un voto pari a 8; il 44% delle Strade ha direttamente organizzato nel 2016 più di 3 eventi e le stesse Strade del Vino sono percepite dagli operatori enoturistici come un organismo importante sul territorio nell’84% dei casi.Questi in sintesi i risultati emersi dal XIII Osservatorio, ricerca condotta attraverso due distinti questionari online coinvolgendo un campione di 25 Strade del Vino italiane e 116 Città del Vino su un totale di 420 (27,62%) e presentata durante la Convention di Città del Vino, in Umbria, al Simposio Europeo sull’Enoturismo.”Alla luce di questi risultati, appare sempre più indispensabile istituire una cabina di regia a livello nazionale e almeno regionale per monitorare costantemente il fenomeno e stimolarne la crescita con adeguate politiche enoturistiche”, conclude il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon.