Sabato 25 febbraio 2017 alle ore 11,30 la Galleria “Il Catalogo”
di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta – Salerno, via A.M. De Luca, 14 – inaugurerà la mostra di Greenpino dal titolo “Psiche“, 20 opere, collages di formato vario, presentate da Erminia Pellecchia, visibili al pubblico fino al 18 marzo 2017.
Orari di apertura: martedì – venerdì: ore 17,30 – 20,00; sabato; ore 10,00 – 13,00 e ore 17,30 – 20,30
Info: 089.232666; www.ilcatalogo.com; info@ilcatalogo.com www.facebook.com/antonio.adiletta.505
Sabato 25 febbraio 2017 alle ore 11,30 verrà inaugurata presso la Galleria Il Catalogo la mostra dedicata all’artista salernitano e ad una selezione significativa della sua produzione di collages dalla fine degli Anni Ottanta ad oggi.
La poetica del frammento di Greenpino. Il nuovo anno della Galleria Il Catalogo comincia, Inaugurazione_Drink sabato 25 febbraio alle ore 11,30, con i collages di Greenpino, al secolo Pino Roscigno, amato in città per aver decorato con la sua scrittura d’artista i muri del centro storico di Salerno con i versi di Alfonso Gatto, una street art d’autore che vuole offrire informazioni culturali e il bello a tutti, innescando in contemporanea anche processi artistici di riqualificazione urbana. Ma Greenpino non è solo uno dei protagonisti della Street Art italiana. Tra le mura del Catalogo, volute contenitore d’arte da Alfonso Gatto e Lelio Schiavone, Greenpino farà il suo debutto con la prima mostra personale dal titolo “Psiche” in esposizione fino al 18 marzo 2017. I collages di Greenpino sono narrativi, raccontano luoghi, viaggi, situazioni attraverso pochi e semplici materiali tratti dall’uso quotidiano: libri e giornali, francobolli, orologi, icone del jazz, linguaggi visivi diversi, attraverso una raffinatezza visuale che non addolcisce, ma anzi riesce sorprendentemente a rinforzare, la carica comunicativa. Una determinazione di un processo incentivo dell’immaginazione, che va ben al di là della pura trascrizione automatica dell’immaginato. Sono composizioni che evocano uno spirito libero e giocoso, espresso soprattutto dal fascino dell’objet trouvé che diventa protagonista del quadro e ne definisce l’intero sistema di significato. La provocazione e il sarcasmo, elementi di una critica contro i clichés della società moderna e dei suoi costumi. I ritagli sono quelli prelevati da riviste di moda e bellezza, per generare accostamenti illogici e pungenti, nutriti dello sguardo ironico e perturbante e della fantasia sovversiva tipica dei dadaisti.
Se, dunque, la scrittura è tecnica compositiva che consente di tessere il pensare, l’arte di Greenpino intende presentare il collage come tecnica compositiva che consente di maneggiare il pensare. Il collage è pratica capace di smuovere un pensiero intuitivo nel seguire traiettorie inattese, attraverso la rilettura semantica del materiale con cui opera. In questo senso, il processo di composizione del collage è molto vicino ad un pensare per metafore. In Greenpino non è il sogno che crea l’immagine, ma l’inverso. L’immagine si sviluppa nel quadro attraverso un gioco complesso di associazioni alogiche, non lontano da quel “sublime” romantico, capace di guardare con sottigliezza ironica la società moderna, mettendone a nudo, più ancora che il subconscio, la subcultura. La sua opera è un montaggio di detriti della cultura borghese, il cui “razionalismo” è così effimero e corruttibile da tramutarsi in facile simbolismo.
Pino Roscigno, in arte Greenpino, nasce a Salerno nel 1965 e dopo gli studi di Ragioneria frequenta l’Istituto “L’Ateneo” a Milano specializzandosi in Grafica e Pubblicità. Il lavoro come free-lance lo porta ad approfondire competenze nell’ambito della comunicazione aziendale collaborando con International Communication Italia, agenzia di Marketing e Pubblicità consociata del gruppo BBDO. Dal 1992, per due anni, è grafico impaginatore del mensile “Nuova Cucina”. Risale a questo periodo la partecipazione a numerose mostre a Milano di Collages e Pop-Art (Greenpino’s Art). Nel 1999 torna a Salerno dove prosegue l’attività di grafico pubblicitario, affiancando quella di artista, di decoratore di arredamenti d’interni e urbani, e di ideazione, produzione e commercializzazione di merchandising turistico. Dal 2014 dà vita, insieme alla Fondazione Gatto, al progetto “Muri d’autore” a Salerno nato con lo scopo di creare un museo permanente che si presenta come un insediamento artistico all’aperto e contribuisce alla riqualificazione urbana. Partendo dalle Scale Rione Mutilati, passando per il Larghetto Cassavecchia, e fino al Rione Fornelle, edifici pubblici e privati sono stati abbelliti con la trascrizione di poesie e pensieri dei principali poeti interazionali e locali. Nel 2015 con il progetto Erasmus questa stessa iniziativa lo porta a Courel in Galizia (Spagna) e a Canterbury in Inghilterra.