“La Terra… è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare. Non scenderò dalla nave. Al massimo, posso scendere dalla mia vita. In fin dei conti, è come se non fossi mai nato”. Questo bellissimo monologo è tratto dal libro “Novecento”, scritto da Alessandro Baricco, che ha ispirato il meraviglioso film di Giuseppe Tornatore: ”La leggenda del Pianista sull’oceano”. A leggerlo con il suo stile affabulante è stato il noto imprenditore salernitano, già Presidente del “Casino Sociale” di Salerno e Past President del “Club Rotary Salerno”, il dottor Adolfo Gravagnuolo che, con passione ed entusiasmo ha raccontato le atmosfere, le suggestioni, la poesia del cinema di Giuseppe Tornatore durante una emozionante serata organizzata dall’associazione culturale “Parco Storico Sichelgaita”, presieduta dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, in collaborazione con: il “Circolo Canottieri Irno”, presieduto dal dottor Alberto Gulletta; l’associazione “50&Più”, rappresentata dalla responsabile donne, la professoressa Rosa Volpe; il “Club Inner Wheel Paestum Città delle Rose”, presieduto dalla dottoressa Annamaria Alfano Esposito, e con il “Club Soroptimist” di Salerno, presieduto dall’avvocato Alma Alfano. Il dottor Gravagnuolo, grazie alla collaborazione di Romano Zega, che ha preparato una selezione di brevi filmati, ha raccontato che negli anni ’70 il Cinema italiano ha vissuto un momento di grande crisi superata, relativamente, verso la fine degli anni’90:”Questa emarginazione dal cinema mondiale è stata intervallata da alcuni grandi autori come Tornatore per il quale il cinema è mito”. Gravagnuolo ha spiegato che Tornatore è un uomo libero e dinamico: ”Ha una perfetta conoscenza della sicilianità. Stilisticamente è estremamente rigoroso. Gira sempre i suoi film con l’occhio dell’anima. Un po’ come Vittorio De Sica”. Gravagnuolo ha ricordato che Tornatore debuttò sul grande schermo con il film “Il camorrista”: Ma lui dà tutto se stesso con il film “Nuovo Cinema Paradiso” che esce nel 1988 ed è un assoluto fiasco. Dura tre ore. Con il produttore Franco Cristaldi, decide di tagliare alcune scene riducendo la durata del film a due ore. Lo rilanciano e si ripete il fiasco. Lo portano al Festival di Berlino dove la critica è spietata nel suo giudizio negativo. Tornatore ritira il film dal Festival. Il produttore Cristaldi insiste e lo porta al Festival di Cannes dove vince il gran premio della giuria. Il film fa il giro del mondo e poi vince l’Oscar come miglior film straniero”. Gravagnuolo, grande appassionato di cinema, ha spiegato che “Nuovo Cinema Paradiso” E’ il Cinema che racconta il Cinema. Il Cinema che racconta di quando noi andavamo al cinema e ci innamoravamo dei film che ci facevano sognare, piangere, ridere e che alla fine applaudivamo”. Gravagnuolo ha spiegato che in “Nuovo Cinema Paradiso” passano tutti i kolossal americani:” Ma la magia di questo film è l’aver caratterizzato e tipizzato i personaggi che stanno in piazza, gli stessi cha vanno al cinema. Tornatore, nel film fa tornare il cinema in piazza”.
Gravagnuolo ha poi raccontato la storia del film “La leggenda del pianista sull’oceano” nel quale il protagonista, Novecento (Tim Roth), vive e suona il suo piano sul transatlantico “Virginian” ”E’ uno dei film più belli della storia del cinema italiano. Una storia che è una favola, un film che è poesia ”. Gravagnuolo ha poi presentato le immagini del film ““Baaria”. “Un film che apre la porta dei ricordi. Una storia divertente, malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. La trama del film ruota intorno alla storia di Peppino e Mannina che diventa il filtro ottico corale della storia del Novecento. E’ un atto d’amore di Tornatore verso la Sicilia e verso il suo paese d’origine Bagheria. Un film ricco di poesia”. La serata è stata resa ancora più suggestiva grazie all’intervento musicale dei Maestri Francesco D’Arcangelo, al violoncello, e Francesco Aliberti, al pianoforte, che hanno eseguito in modo straordinario i brani scritti da Ennio Morricone, tratti dalle colonne sonore dei film di Tornatore raccontati da Adolfo Gravagnuolo.
Aniello Palumbo