Mercoledì 8 febbraio scorso il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno ha accolto la richiesta dell’ARCI Salerno di costituirsi parte civile nel processo per l’aggressione ai tre ragazzi africani ospiti del Progetto del Comune di Salerno nell’ambito del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) del quale la stessa ARCI è ente gestore.
Il prossimo 7 marzo si terrà la prima udienza a carico dei tre aggressori, sotto accusa per i reati di lesioni gravi e tentato omicidio.
L’aggressione risale al 30 giugno del 2016. I tre ragazzi, tutti diciottenni, richiedenti asilo politico, accolti a Salerno da circa due anni, rientravano a casa a piedi dopo essere stati presso la sede dell’ARCI a ritirare delle divise e altro materiale sportivo per un torneo di calcetto. Mentre procedevano sul Lungomare cittadino, nel centro di Salerno, venivano avvicinati ed accerchiati da un gruppo di balordi. Dopo una prima aggressione verbale, i tre venivano aggrediti con calci, pugni ed armi da taglio. Uno dei tre, colpito da dietro le spalle con un oggetto contundente sulla testa, veniva trasportato in gravi condizioni all’Ospedale Ruggi D’Aragona con una frattura cranica infossata con edema cerebrale.
“La decisione di costituirci parte civile fu presa dal Consiglio direttivo della nostra Associazione sin dai giorni immediatamente successivi all’agghiacciante episodio di violenza, prima ancora dell’arresto e del rinvio a giudizio dei presunti colpevoli” – dichiara il presidente dell’ARCI di Salerno, Francesco Arcidiacono – “Una brutale aggressione, a causa della quale un ragazzo di diciotto anni ha rischiato la propria vita, avvenuta in pieno giorno, sul Lungomare, il luogo simbolo della nostra Città. Una Città che ha saputo accogliere e sostenere questi ragazzi, costretti ad abbandonare i loro Paesi e i loro affetti in cerca di un futuro, quando erano ancora minorenni”.