“Dove non c’è sindacato non c’è democrazia” lo ha affermato il professor Giuseppe Acocella, alla fine del suo intervento, durante la presentazione di un prezioso volumetto intitolato: ”Giuseppe Amarante.1944: Patto di Roma. Salerno e l’Unità sindacale”, nato dal riordino e dalla rielaborazione delle “ carte”, così le chiama Maria Teresa Volpe Amarante, moglie del grande sindacalista salernitano, che è stato Segretario CGIL della Camera del Lavoro di Salerno e parlamentare del Pci, Giuseppe Amarante, severo analista dei problemi sociali e appassionato studioso del Mezzogiorno, scomparso sette anni fa.
Il libro è stato presentato, lunedì sera, nel Salone dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, in Via Velia, in un interessante incontro organizzato dall’associazione culturale Parco Storico Sichelgaita, presieduta dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, in collaborazione con il Club Inner Wheel Paestum Città delle Rose, presieduto dall’avvocato Annamaria Alfano Esposito e con il Club Soroptimist di Salerno, presieduto dall’avvocato Alma Alfano. La professoressa Maria Teresa Volpe Amarante che con il marito ha vissuto un grande amore, condiviso tante esperienze giornalistiche e la lotta per la democrazia, ha voluto pubblicare: ”Le “carte” che Peppino aveva certamente intenzione di curare, ampliare e pubblicare”, rileggendo in esse “la più autentica visione sindacale e politica di Amarante, il suo costante impegno di esplorare in tutta la sua attività di rappresentante d’istanze sociali fin dove fosse possibile raggiungere obiettivi unitari per dare slancio e sviluppo al nostro Paese”. Il testo approfondisce la Dichiarazione dell’Unità Sindacale del “Patto di Roma” del 3.6.1944, con il quale venne istituito formalmente il sindacato italiano CGIL. nel quale sono individuabili le linee guida del sindacalismo unitario.
Al Patto, come ha ricordato il professor Giuseppe Acocella, avevano lavorato soprattutto Giuseppe Di Vittorio, Bruno Buozzi e Achille Grandi: ” Ma esso fu firmato da Alfredo Canevari perché Buozzi, venne arrestato e assassinato dalle SS mentre le truppe americane entravano nella Capitale”. Il professor Acocella ha sottolineato l’importanza del Patto di Roma:” Fu una traduzione della complessa strategia resistenziale nei confronti del Fascismo”, ricordato il “Patto di Napoli” e che il sindacato a Salerno: ”Paradossalmente, comincia a formarsi per impulso del Comando Americano”. Acocella ha anche ricordato che solo in Italia, anche se solo per tre anni, c’è stata l’unità sindacale. A evidenziare l’opera dell’Onorevole Giuseppe Amarante, soprattutto nella sua funzione di sindacalista, è stata la professoressa Maria Pietrofeso Andria, già Segretaria della Cisl di Salerno e Past Governatrice del Distretto Inner Wheel 210, che ha curato l’introduzione al libro: ” L’esempio di Giuseppe Amarante, che ha segnato profondamente la nostra gente e questo territorio, merita di essere proposto soprattutto alle nuove generazioni”. La dottoressa Pietrofeso ha ricordato la convinta adesione all’ideologia marxista di Amarante:” L’ha sempre guidato nelle sue scelte politiche a favore dei più poveri ed emarginati” e il suo fermo convincimento che si potesse attuare un’unione sindacale: ” Che rimane ancora oggi un’utopia, e, purtroppo, non so quando e se potrà essere realizzata e attuata. In questo libro ci sono pagine di storia del sindacato del nostro territorio e del nostro Paese”. Sono intervenuti anche i sindacalisti Franco Tavella e Matteo Buono e la dottoressa Sessa della Società Salernitana di Storia Patria, presieduta dal professor Giuseppe Cacciatore.
Aniello Palumbo