da Maria Vitacca, dell’Associazione “Articolo 9” e del Coordinamento di Salerno del Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio”, riceviamo e pubblichiamo.
“Siamo talmente fuori dai parametri europei che non possiamo piu’ costruire altri immobili, dobbiamo fermarci prima del punto di non ritorno. Non dobbiamo costruire meno o in modo diverso, semplicemente non dobbiamo piu’ costruire! La proprieta’comune del territorio, il demanio,è un bene di tutti e va salvaguardato!
I Comuni vanno liberati dal ricattodegli oneri di urbanizzazione affinchè non svendano il proprio territorio anche attraverso autorizzazioni di edificazioni su suoli agricoli o cmq. liberi”.
Breve ma spero efficace riassunto delle voci per una immediata moratoria del cemento anche nel nostro Paese.
Insomma,non esiste un’astratta ed assoluta vocazione edificatoria dei suoli e lo ha ribadito anche il Consiglio di Stato in una sua recente sentenza.
Occorre riqualificare gli edifici esistenti per una loro messa in sicurezza, per un un loro efficientamento in chiave di risparmio energetico e di disponibilità delle nuove tecnogie dell’abitare ma senza aggiungere altre volumetrie come invece propone l’ANCE di Salerno nel suo ultimo documento di analisi strategica in cui si chiede per le imprese una sorta di premialità volumetrica e di facilità nei cambi di destinazione d’uso degli immobili in cambio di opere green e di soldi dati ai Comuni. Un patto- ricatto per lo sviluppo dell’edilizia green che, nonostante le belle premesse, condivisibili, sulla inderogabile necessità di uscire da questa crisi attraverso una generale riqualificazione del patrimonio esistente,rischia di sconfinare in quella politica delle rigenerazioni che ha prodotto tanto cemento inutile e dannoso anche nella nostra città (Crescent docet). Una città veramente intelligente non chiede altro cemento,investe semplicemente sulla conoscenza e sulle nuove tecnologie applicate al vivere quotidiano.
Dovremmo spiegarlo anche al Ministo Lupi che, con il pretesto della “semplificazione”, si appresta a dare l’ennesimo colpo mortale al già martoriato habitat nazionale! Che egli sia almeno folgorato sulla via di Damasco!
Confidiamo intanto in una profonda revisione di queste tesi da parte dell’ANCE di Salerno anche attraverso auspicabili forme di dibattito con i cittadini, e perchè no, anche con quelli che come noi difendono il suolo ed il paesaggio,insostituibili beni comuni, in nome dell’articolo 9 della Costituzione.
Maria Vitacca -Associazione “articolo 9- “Coordinamento di Salerno del Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio”