dal presidente di ACLI Salerno Gianluca Mastrovito riceviamo e pubblichiamo
Un primo passo importante, per debellare un antichissimo fenomeno, che nel mezzogiorno d’Italia, si è imposto come reclutamento illegale ed incivile della manodopera nel comparto agricolo.
Intervenire sul caporalato, significa dare un segnale di forte discontinuità a pratiche illegali di intermediazione, di sfruttamento e violazione della dignità umana, di forme elusive della disciplina del lavoro.
E’ un tema che ci riguarda tutti, che ha segnato in modo particolare la storia ed il malessere del Mezzogiorno d’Italia, in cui si sono affermati stili malavitosi di sudditanza e schiavitù, in nome di un diritto non scontato e di un bisogno, quello lavorativo, necessario.
Un fenomeno da numeri biblici, che coinvolge italiani e stranieri, adeguandosi, nelle forme e modalità, in aree territoriali quasi sempre a bassa redditività e lento sviluppo sociale.
Significativa, la convergenza delle forze politiche e la intelligente sinergia tra le istituzioni e le organizzazioni del comparto, a partire dalla stesura del protocollo sullo sfruttamento lavorativo di qualche settimana fa. Circostanza, che delinea approcci culturali nuovi nella tutela del lavoro, della dignità umana e per la civiltà giuridica del nostro paese.
Siamo certi che la rete del lavoro agricolo di qualità, prevista dal ddl, possa garantire maggiori controlli sull’intera filiera agro-alimentare per prevenire e sanzionare ogni episodio, che mortifichi la dignità lavorativa e l’indebolimento sul mercato del valore del made in Italy.
Invocando il medesimo stile e principio di corresponsabilità inserito nel ddl, auspichiamo un rapido e felice passaggio alla Camera del provvedimento, così da accelerarne l’operatività.