Il Quartiere Torrione nel secondo dopoguerra durante gli anni sessanta,settanta ed ottanta , ha avuto una vocazione turistica, infatti durante la stagione balneare numerose famiglie provenienti dalle provincie limitrofe sceglievano Salerno come meta turistica esclusivamente per trascorrere qualche settimana al mare, prendendo in fitto case o stanze che venivano locate dalla famiglie della zona . Questa forma di turismo pionieristico della città di Salerno, ha anticipato di alcuni decenni la ricorrente forma di bed ed breakfast oggi largamente diffusa in città ; ovviamente parliamo di numeri ridotti rispetto agli attuali dove il numero di visitatori è cresciuto notevolmente questo grazie a manifestazioni di livello nazionale come Luci D’artista, ed ai continui sbarchi di nave da crociera nel Porto di Salerno .
Tornado al turismo torrionese, notiamo una fisionomia del quartiere totalmente diversa rispetto a quello attuale, per alcuni tratti preferibile, il lungomare cittadino era curato bene ed era interessato da un passeggio serale, la spiaggia era estesa, meno cementificata e curata durante tutto il periodo estivo, depuratori e scarichi erano monitorati, la presenza di ristoranti, ed altri punti di ristoro sull’intero tratto stradale sopramenzionato, una piscina aperta a tutti ed utilizzata anche come attrattiva balneare, la possibilità di accedere e di visitare il Forte la Carnale e non solo in occasioni di cerimonie private o altre manifestazioni ., erano tutte condizioni per favorire un turismo genuino ; a distanza di anni possiamo dire che in questo tratto cittadino la situazione è peggiorata ; ci troviamo di fronte ad un lungomare fatiscente e pericolante, una spiaggia sporca ed utilizzata come luogo di bivacco notturno da gruppi di nomadi comunitari, l’ex ostello ancora chiuso che sprofonda sempre di più nelle erbacce e nella burocrazia, la presenza di ratti e di blatte nelle strade interne .
Ovviamente la mera protesta senza offrire un imput di proposta, non serve a niente , e dopo una conoscenza approfondita del quartiere, in una città che si è aperta al turismo il quartiere torrione potrebbe rilevarsi il fiore all’occhiello di questo progetto cittadino, ci sono tanti spazi inutilizzati e che possono diventare luoghi di incontro e di sviluppo, spiaggia, mare , e lungomare cittadino devono essere curati durante tutti i periodi dell’anno, i giardini del papaya, dell’ex giostrine, di via galoppo e del galiziano possono essere interessate a manifestazioni di carattere culturale, solidale ed altro,per l’infanzia, gli anziani i giovani, dando la possibilità e la gestione ad associazioni,comitati civici ed artisti del luogo . il porticato di via volontario della libertà può trasformarsi in un luogo per pubs per giovani, per non parlare della struttura dell’ex ostello che risulta paralizzata e le istituzioni da decenni sono sorde alle istanze dei cittadini .Nel concludere intendo precisare che sono solo idee per dare vita e per far ritornare a pulsare il turismo in una area della città che nonostante vari sforzi risulta essere degradata.