La prima tappa del viaggio che “Gazzetta” ha intrapreso è ad Auletta, “il paese dell’olio di oliva e dell’ospitalità”, come appare anche nell’homepage del sito istituzionale del Comune.
Auletta è un centro che conta quasi 2500 abitanti, situato ai piedi della vallata compresa tra i Monti Alburni, ed attraversato per 6 chilometri dal fiume Tanagro. Fanno parte del Demanio del Comune di Auletta le caratteristiche “Grotte dell’Angelo”, che costituiscono un importante elemento di attrattiva turistica. “Le Grotte sono gestite dalla Fondazione MIdA (Musei Integrati dell’Ambiente), nel cui CdA, insieme ai rappresentanti della Regione e della Provincia, c’è anche un rappresentante del Comune di Auletta, oltre a quello di Pertosa”, spiega il Sindaco Pietro Pessolano, in carica dal 2011, “e questa Fondazione gestisce anche il Parco Urbano a Ruderi, che è parte integrante del Centro Storico di Auletta. Si tratta di un gruppo di case che furono abbandonate a causa del sisma del 23 novembre 1980 e che hanno mantenuto il loro carattere originario. L’obiettivo del Comune e della Fondazione è riconvertire questi edifici in risorse turistiche ma al tempo stesso anche in musei della cultura locale del territorio. Proprio nell’anno da poco concluso è stato chiuso un lungo contenzioso tra il Comune e l’impresa appaltatrice dei lavori, ed insieme alla Fondazione è stato indetto un Concorso di Idee, intitolato ‘Co/Auletta. Le tue idee abitano qui’, grazie al quale sono state selezionate 5 possibili destinazioni del complesso del Parco A Ruderi” .
RIPARTIRE DAL FIUME
La principale attività produttiva è legata alla produzione delle olive, che va avanti dall’XI secolo nonostante le difficoltà di questo periodo, che vengono avvertite in modo significativo dalla popolazione: “L’età media è piuttosto alta, ed i giovani trovano difficoltà occupazionali”, continua il Sindaco, “per questo motivo abbiamo intrapreso una serie di iniziative volte ad incentivare lo sviluppo produttivo del territorio e quindi favorire l’aumento dei livelli occupazionali. Innanzitutto abbiamo adottato ed approvato il Piano Urbanistico Comunale, che prevede anche l’istituzione di un’area PIP (Piano per gli Insediamenti Produttivi), che intendiamo mettere a disposizione di chi è intenzionato a fare impresa, ed inoltre il recupero e lo sviluppo di un’economia fluviale, legata quindi al nostro Tanagro, che è poi il corso d’acqua che alimenta gli specchi d’acqua all’interno delle Grotte Dell’Angelo, e quindi creare un circolo virtuoso tra fiume e Grotte”.
TRA MILLE DIFFICOLTA’
L’Amministrazione di un piccolo Comune come Auletta deve però anche fronteggiare i tagli ai trasferimenti imposti dalla spending review: “Dallo Stato ci arrivano quasi 150.000 € in meno”, spiega il Vicesindaco Luigi Giocondo Gagliardi, “e ci viene anche prescritto quanto e dove bisogna tagliare le spese, persino per quelle postali, in queste condizioni è davvero un’impresa poter lavorare e poter garantire i servizi al cittadino. Oltretutto fare pulizia nel Bilancio del Comune e sistemare i conti è stata la primissima cosa che abbiamo fatto non appena questa Amministrazione si è insediata, lavorando come se dovessimo mettere mano ai conti di casa nostra, e da questo punto di vista abbiamo già eliminato tutti gli sprechi. Ci siamo inoltre associati con i Comuni limitrofi per erogare insieme dei servizi importanti per i cittadini, come ad esempio quello di polizia urbana, mentre siamo in procinto di partire con il servizio di raccolta differenziata porta a porta grazie al quale contiamo, oltre ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata che attualmente è al 58%, anche di essere più efficienti per quello che riguarda le trasferenze e le vendite dei cosiddetti materiali nobili, in modo che possa poi abbassarsi la TARES (la tassa che sostituisce la TARSU) a carico del cittadino. Nonostante i vincoli imposti dal Patto di Stabilità, grazie al lavoro riusciamo comunque a far sì che i cittadini riescano ad ottenere un livello di servizio soddisfacente”.
L’Amministrazione del Comune di Auletta è composta oltre che dal Sindaco Pessolano e dal Vicesindaco Gagliardi (con Delega per Finanza, Bilancio, Attività Produttive e Lavoro), dall’Assessore Carmine Caggiano (con Delega alla Comunità Montana Alto e Medio Sele), dal Consigliere (prossimo alla nomina ad Assessore) Filippo Lupo (con Delega al Territorio ed ai Trasporti), dal Consigliere Luigi Cavallo (Lavori Pubblici), dal Consigliere Franco Robertazzi (Sicurezza e Protezione Civile), dal Consigliere Antonio Addesso (Ambiente, Comunicazione, Agricoltura, Politiche Giovanili e Sport) e dalla Consigliera Danea Gavioli (Cultura ed Istruzione).
NON SOLO LE OLIVE
Per un piccolo Comune può diventare un grande problema anche quello dei cani randagi, come spiega il Consigliere Antonio Addesso: “Può sembrare un problema banale, ma in realtà va a costituire una vera e propria minaccia alla sicurezza dei cittadini, dal momento che i cani randagi, riuniti in branco, arrivano ad agire ed a comportarsi come se fossero lupi. In un momento come questo, in cui per i piccoli Comuni diventa un miracolo già la sopravvivenza, sopportare anche i costi di manutenzione dei cani nel canile municipale è impossibile. Abbiamo quindi deciso di intervenire a monte lavorando da un lato sulla prevenzione, facendo quindi campagne di sensibilizzazione nelle scuole perché si ponga un freno all’abbandono dei cani, ed inoltre abbiamo istituito l’anagrafe canina, con tanto di microchip inserito ai collari dei cani, in modo che i cani di casa lasciati liberi per le strade del paese non vadano ad alimentare il fenomeno del randagismo”.
Auletta, oltre all’oliva, è anche la patria di un prodotto agroalimentare di qualità che è anche Presidio Slow Food, il Carciofo Bianco. “Per poter meglio valorizzare e creare un’economia intorno a questo prodotto”, spiega sempre il Consigliere Addesso, “abbiamo dato vita ad un’Associazione di produttori, parallela al Consorzio. Oltre ovviamente a valorizzarne le proprietà alimentari, abbiamo messo in essere una serie di progetti che portano il carciofo ad essere impiegato anche in maniera diversa, ad esempio come colorante per la bioedilizia, oppure come caglio per la produzione casearia, in modo che possa soddisfare quella nicchia di consumatori che non mangiano formaggi perché contrari al caglio tradizionale, che impiega anche sangue animale. Il carciofo è come il maiale, non si butta via nulla. Ed oltre al Carciofo, abbiamo messo in essere una serie di politiche a tutela anche del fagiolo bianco e naturalmente dell’olio d’oliva, che da secoli è il motore economico del paese, affidando a 30 agricoltori altrettanti appezzamenti di terreno affinché possano coltivarvi ulivi e fagioli”.
PIETRO PIZZOLLA