Sabato 9 Aprile 2016, alle ore 20.45, il Santuario della Madonna delle Galline di Pagani (Sa) ospiterà il Concerto “TEMPORA MUTANTUR” organizzato dall’Associazione culturale “Ambress…Am…press”, presieduta dal Dr. Gerardo Ferraioli, nell’ambito del premio fotografico “Istantanee dalla Festa”, giunto quest’anno alla nona edizione.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Pagani.
Il Concerto prevede l’esecuzione integrale de “Le Quattro Stagioni” del compositore veneziano Antonio Vivaldi come momento centrale del programma musicale proposto.
L’Orchestra Filarmonica Campana accompagnerà il violino concertante di Federica Severini. Sul podio il maestro Giulio Marazia. Introduce la serata il concerto per violino in la minore di Johann Sebastian Bach che appartiene al fecondo periodo di Köthen e fu scritto quindi per la piccola orchestra del principe Leopoldo.
Il violino funge, ovviamente, non come strumento solista in senso moderno, ma come violino concertante, cioè rivaleggiante in bravura con gli altri. I primi quattro concerti dell’op. 8 “Il cimento dell’armonia e dell’invenzione” sono usciti dalle tipografie Michel-Charles Le Cène di Amsterdam ben 290 anni fa, nel 1725, e raccontano, con la Musica, le quattro stagioni: Primavera, Estate, Autunno e Inverno.
Vivaldi, per questa Musica descrittiva, preparò quattro sonetti, quattro poesie che descrivono i momenti salienti di ciascuna delle quattro parti dell’anno. Nella Primavera ci imbattiamo nel dolce mormorio della Natura e degli uccelli che salutano l’arrivo della bella stagione (Allegro), nel riposo del pastore col suo cane sul prato fiorito (Largo) e nell’allegra danza di ninfe e pastori all’arrivo della bella stagione (Allegro). Nell’Estate, alla calura estiva si sta, pian piano, sostituendo un improvviso e violento temporale (Allegro non molto); il pastore si spaventa per il suo arrivo e si desta dal suo riposo (Adagio), appena in tempo per la tempesta che stronca le spighe di grano sotto tuoni, fulmini e grandine. (Allegro). L’Autunno celebra Bacco, il dio del vino; momento saliente è la vendemmia e l’ebbrezza provocata dal vino (Allegro), in un clima surreale e sereno allo stesso tempo, che dal piacere arriva a cadere in un dolcissimo sonno (Adagio molto). All’alba tutti svegli, si va a caccia! Corni e schioppi spaventano la belva che, impaurita, scappa ma, presto ferita, muore (Allegro). E nell’Inverno tutto torna all’immobilità: il vento gelido immobilizza ogni forma di vita (Allegro non molto), la pioggia cade lentamente sul terreno ghiacciato (Largo) ma questo è l’Inverno, lo trascorreremo davanti al fuoco con serena rassegnazione e accettazione, nella speranza futura della nuova Primavera (Allegro).
Il Concerto si chiude con il Divertimento per archi in fa maggiore K138 di Wolfgang Amadeus Mozart che, come del resto le Cassazioni, le Serenate, le cosiddette musiche notturne e gli altri Divertimenti stessi, sono legati al gusto settecentesco di far musica insieme e riflettono un’identica struttura formale, in cui si alternano movimenti di danza e passaggi solistici e virtuosistici, riservati ad esecutori di talento. P
er questa ragione i Divertimenti per archi di Mozart sono musiche di piacevole ascolto, dalla scrittura semplice e lineare e dai giochi armonici chiari e precisi, che denotano un classicismo equilibrato e sereno