E’ in preparazione da parte del Consiglio dei Ministri il decreto legislativo di riordino del sistema delle Camere di Commercio.
Secondo indiscrezioni, il Governo intenderebbe spogliare le Camere di buona parte delle loro funzioni:
- addio a contributi e finanziamenti alle imprese
- niente più sostegno all’internazionalizzazione
- niente più sostegni ai confidi
- addio ai servizi di conciliazione e mediazione
- niente più camere arbitrali
- niente più servizio di marchi e brevetti
- niente più corsi di formazione
- fine degli studi sull’economia del territorio
I lavoratori della Camera di Commercio di Salerno manifestano la propria indignazione per:
- lo spreco di competenze e professionalità che la riforma comporterebbe, in quanto sono previste riduzioni del personale, con migliaia di esuberi a livello nazionale;
- la messa a carico del bilancio dello Stato degli esuberi poiché l’eventuale ricollocamento in altri enti pubblici o il pensionamento obbligatorio diventerebbero una spesa in più per lo Stato e quindi per tutti i cittadini;
- la volontaria e progressiva distruzione delle Camere di Commercio considerate, per efficienza e professionalità, una delle eccellenze della Pubblica Amministrazione nazionale, tanto da essere prese come modello per il proge tto di “Registro delle imprese Europeo”.
Quindi, a chi giova questo decreto?
Non giova alle piccole e medie imprese, che rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo del nostro Paese, e che fruivano di quei servizi che le Camere di Commercio non forniranno più. In tutta Italia è stato pertanto indetto lo stato di agitazione del personale delle Camere di Commercio.
Rappresentanza Sindacale Unitaria
CCIAA di Salerno