Approvati i tre Piani Urbanistici di Attuazione (PUA) che interessano l’ampia area a ridosso dell’asse viario, tra Madonna delle Grazie e quartiere Pescara. Il via libera della Giunta Comunale di fatto segna l’avvio di quell’opera di urbanizzazione e di conseguente riqualificazione urbana che la zona attendeva ormai da troppi anni.
L’esecutivo cittadino guidato dal sindaco Massimo Cariello ha approvato i PUA Tridentum, Ardea e Regina Maior, dopo che gli uffici tecnici comunali avevano messo nero su bianco le controdeduzioni ai rilievi inviati dalla Provincia, peraltro soprattutto di natura procedurale, ma non sostanziale.
Con l’approvazione dei PUA Tridentum, Ardea e Regina Maior si avvia un’importante e strategica attività edilizia che non solo interesserà un sostanzioso numero di alloggi, ma riguarderà anche insediamenti commerciali. Gli uni e gli altri, rispettando i parametri urbanistici, genereranno poi quelle aree pubbliche e riservate ai servizi attraverso le quali si aprirà una vera e propria fase di riqualificazione urbana che inciderà in maniera positiva anche sulla vivibilità complessiva della zona.
I PUA approvati, naturalmente, rispettano in pieno quegli standard che garantiranno aree parcheggio e zone riservate ad attività pubbliche collettive.
«Tutti i provvedimenti nel campo urbanistico, quando finiscono per garantire vantaggi ai cittadini, sono fonte di soddisfazione per gli amministratori pubblici – dice il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. Ma in questo caso c’è qualcosa in più, perché attraverso l’approvazione dei PUA Tridentum, Ardea e Regina Maior si disegna la possibilità di connettersi maggiormente con il tessuto urbano per un’area che fino ad oggi era stata marginale rispetto alle direttrici più importanti della città. Ricongiungiamo la zona della Strada Statale 19 con il quartiere Pescara, procedendo ad una vera e propria riqualificazione, comprendendo importanti aree con riferimenti pubblici come è l’area del distretto sanitario di piazzale Lombardi e l’area dell’ex istituto scolastico IPSIA».