Noi ci siamo divertiti moltissimo nella lettura di questo testo e proviamo piacere a stralciare, per i lettori, almeno un brano che riporta il colloquio tra don Cleofa e il diavolo, prima che questo venisse liberato dall’ampolla magica.
-Siete dunque uno spirito?-chiese don Cleofa un po’ scosso dalla novità dell’avventura.
-Sono un demonio,- ricominciò la voce-Giungete qui a proposito per trarmi di schiavitù; languisco nell’ozio io, che sono il ditvolo più vivace epiù attivo di tutto l’inferno-.
Queste parole spaventarono alquanto il signor Zambulo; ma, poiché era d’indole coraggiosa, si rassicurò e disse allo spirito con voce ferma:- Szor diavolo, ditemi per favore qual è il grado che occupate tra i vostri confratelli; ditemi se siete un demonio nobile oplebeo-.
-Sono un diavolo d’importanza,- ribattè la voce… –
-Sareste per caso il demonio che chiamano Lucifetro? -Affatto
quello è il diavolo dei ciarlatani-.
– Uriel allora? -Pffl
sibilò la voce- quello è il patrono dei mercanti, dei sarti, dei macellai, dei fornai e degli altri ladri del terzo stato.
-Siete forse Belzebù?- fece Leandro-.
-Scherzate?
È il demonio delle vecchie governanti e degli scudieri.
-Mi stupisce- osservò Zambulo- credevo Belzebù uno dei maggiori personaggi della vostra congrega-…
(Continua…)
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