Un’autentica tassa “sul mare”. Il mondo dei circoli nautici salernitani è in rivolta per richiesta – definita incredibile – di pagamento della TARSU-TARES , relativa agli specchi d’acqua antistanti le associazioni di diportisti e circoli ricreativi della pesca cittadini.
E in questo caso, dire che il mare è un bene prezioso è più che mai calzante: il popolo delle barchette, in questi giorni, si è infatti visto recapitare bollette record che, come accaduto al Circolo gestito da Coop Azimut , sfiorano i 60mila euro.
Per i circoli più fortunati (canottieri irno, club velico ecc), si fa per dire, le bollette ammontano ad alcune migliaia di euro.
Ovviamente, i circoli non ci stanno e annunciano battaglia.
Il provvedimento riguarda tutti i circoli e le associazioni che – in base a un protocollo d’intesa fanno capo all’Autorità Portuale e non all’amministrazione comunale.Una tassa che Comune e Autorità portuale hanno deciso di imporre sugli specchi d’acqua come se si trattasse di una superficie calpestabile.
“Ci stiamo organizzando per camminare sull’acqua”, ironizzano a denti stretti i diportisti.
Giovanni Carrella ci tiene a ribadire il nome del suo circolo nautico situato all’interno del Molo Manfredi . Si chiama “Azimut “, termine che stride con la cifra scritta in fondo alla bolletta che il signor Giovanni si è visto recapitare nei giorni scorsi.
La tassa sul mare richiesta dal Comune di Salerno – sezione Tributi per la coop ” Azimut ” ammonta a ben 18 .716,34 euro a cui aggiunte sanzioni e determinazione di interessi si arriva alla cifra record di € 33.355 per una sola annualità, il 2013 ..
Moltiplicata tale richiesta per gli altri 4 anni non prescritti si arriva alla cifra complessiva di oltre 165 mila euro. Una somma da saldare, si legge in fondo alla missiva, entro il prossimo 17 Dicembre e per giunta in un’unica soluzione. . “Sarò costretto io come tutti gli altri circoli a chiudere i nostri battenti ”, sottolinea amaramente Giovanni Carrella.
Per chiarire meglio la vicenda, i diportisti evidenziano la distinzione tra un porticciolo turistico e un punto di ormeggio. “Nel primo caso – spiegano gli altri circoli – c’è vita a bordo delle imbarcazioni: ospiti ed equipaggio che, di fatto, producono rifiuti”. I circoli nautici invece rappresentano punti di attracco e prevedono il semplice stazionamento delle piccole imbarcazioni, magari in attesa della bella stagione. “Una tassa che già paghiamo – aggiungono i diportisti – nel momento in cui corrispondiamo il canone di concessione all’Autorità Portuale”. Si trattasse delle vecchie figurine dei calciatori, si direbbe che è un “doppione”. Almeno a sentire la loro opinione. A ciò si somma anche la richiesta di pagamento degli arretrati a partire dal 2009, e sarebbe proprio quest’ultimo elemento a giustificare le cifre astronomiche. Le bollette sono state recapitate nelle ultime settimane di novembre , “la normativa prevede che la richiesta degli arretrati sia retroattiva fino a 5 anni “, specificano unanimemente in coro i responsabili dei circoli .
I Circoli Nautici hanno già fatto trapelare e annunciare che sono allo studio una pioggia di ricorsi che presto inonderanno le scrivanie dei funzionari/dirigenti comunali a ciò deputati.
Enzo Carrella