Tra le follie della politica italiana e della burocrazia campana, l’ultima in ordine di tempo rischia di spedire direttamente in dissesto finanziario quasi un centinaio di comuni della provincia di Salerno.
Tutti alla prese con progetti cofinanziati dall’Unione Europea per importi che non superano i cinque milioni di euro. Si tratta di piccoli e piccolissimi comuni che anche con interventi di poche centinaia di migliaia di euro, stanno realizzando importanti opere per il territorio. Cantieri avviati, magari in ritardo ma soltanto perché la burocrazia ha autorizzato l’effettivo inizio dell’intervento con notevole lentezza, e alcuni quasi in fase di conclusione.
La Regione, dopo la sollecitazione dell’Ue che ha individuato nella Campania uno dei territori a maggior rischio di restituzione delle risorse perché in grande differimento rispetto ai tempi previsti, ha intimato a queste amministrazioni di concludere l’intervento entro il 2015.
Altrimenti saranno ritirati gli stanziamenti. Con questa operazione si rischia di causare tre danni notevoli: spedire direttamente i comuni in dissesto finanziario, perché oramai hanno impegnato le risorse finanziarie; bloccare le opere a data da destinarsi, creando nuovi cantieri fantasma; dare un colpo mortale all’occupazione dei lavoratori e alla stabilità delle aziende, soprattutto delle piccole imprese. Eppure servirebbe un atto di coraggio e non soltanto una lettera per intimare di accelerare gli interventi col rischio di perdere i finanziamenti. In questa condizione di grande difficoltà, la Regione Campania – che per il passato non è stata esente da colpe nel ritardo degli stanziamenti – dovrebbe assumersi l’onere di reperire nuove risorse sostitutive per i cantieri avviati da questi piccoli comuni. Con questa operazione, anche dopo il 31/12/2015, e in caso di restituzione forzata dei finanziamenti, la Regione garantirebbe le somme necessarie per coprire i costi di questi cantieri e consentire la conclusione delle infrastrutture.
In questa azione, la Feneal Uil è pronta a sostenere i sindaci e le amministrazioni locali nel promuovere un’azione complessiva e sinergica dei Comuni nei confronti della Regione. Ma è necessario che intervenga anche la Provincia di Salerno in questa fase.
Istituendo prima una cabina di regia – che possa classificare tutti i cantieri al di sotto dei 5 milioni di euro già avviati e stilare un elenco dei comuni in difficoltà – e poi guidando con al fianco delle organizzazione sindacali le amministrazioni locali per convincere la Regione a individuare nuove risorse. Sarebbe questa una opportunità di crescita per il territorio e non l’ennesimo elemento dove far consumare uno scontro politico che non serve a nessuno.