Confini Mediterranei ed Erasmus On Stage, ottobre ricchissimo al Conservatorio Martucci di Salerno.

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Il tocco internazionale all’ottobre musicale del Conservatorio di Salerno sarà offerto da due grandi ed istituzionalizzati eventi del Conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno: Erasmus on Stage, giunto alla sua IV edizione, una tre giorni ospite della Chiesa di Santa Apollonia, dal 15 al 17 ottobre, che grazie ad un consesso di operatori culturali salernitani, capitanati da Peppe Natella con la sua Bottega San Lazzaro, sta divenendo il cuore pulsante del centro storico e il prestigioso Festival di Musica elettroacustica e contemporanea, quest’anno con un titolo fascinoso “Confini Mediterranei” che si svolgerà dal 20 al 24 ottobre, con un prologo il 17, nella sala concerti del Conservatorio.

Fulvio Maffia vicedirettore dellistituzione, insieme alla docente Silvia Lanzalone e alla direttrice artistica e responsabile dell’Ufficio relazioni internazionali Margherita Coraggio, hanno presentato in Santa Apollonia i due eventi. Assente giustificato Don Michele Pecoraro, officiante nella riaperta storica chiesa di Santa Rita, padrone di casa in Santa Apollonia, e musicista il quale ha comunicato di voler inaugurare una fattiva collaborazione con il Conservatorio Martucci, allo scopo di riaprire, dopo 23 lunghissimi anni di silenzio, l’atrio e le sale del Duomo di Salerno alla grande musica.

Tre le giornate in cui gli allievi di Erasmus offriranno alla platea di Santa Apollonia, i propri saperi. Apertura in jazz, il 15 ottobre, con il trio del batterista Pasquale Mandia, il quale ha portato la sua formazione mediterranea in quel di Danimarca ad Aalborg. Pasquale Mandia, in trio con Francesco Russo al pianoforte e Giuseppe D’Alessio al contrabbasso, proporrà una scaletta ispirata al “jazz nordico”. Tra i capiscuola che verranno omaggiati da Pasquale Mandia, uno dei rivoluzionari del piano trio, Esbjorn Svensson e Avishai Cohen con la sua predilezione per i particolarissimi incastri ritmici a partire dalla scomposizione del suono in unità ritmiche divise, autori la cui influenza ritroveremo anche in alcune composizioni concepite dallo stesso Mandia.

Il giorno successivo, venerdì 16 ottobre Deborah Batà ci condurrà nella patria di Adolphe Sax, in Belgio. Con la sassofonista, non ci sposteremo dalla musica nordica, poiché ha scelto di inaugurare la serata, in duo con Giuseppe Anello, con il concerto del sassofonista svedese Lars Erik Larsson op.14, composto nel 1934, un’ opera che guarda molto avanti riguardo le richieste che vengono fatte al solista, ma va a rinverdire le radici di quel romanticismo nordico che è ispirato dai grandi classici. L’ immaginazione musicale assoluta di Françoise Rossè, sarà al centro del solo di Deborah Batà, racchiuso in Le Frêne égaré, datato 1978. Daniele Testa ci farà conoscere le possibilità infinite della fisarmonica. Tre le pagine scelte dal giovane strumentista, che principierà la sua performance con il secondo movimento Andante doloroso da Impasse di Frank Angelis, caposcuola del magistero transalpino di fisarmonica, datato 2003. Seguirà Phantasmagorien di Kristzov Olczak (opera vincitrice del concorso internazionale di composizione per fisarmonica “Città di Castelfidardo” 1984), per chiudere con la Bulgarian Suite di Viatcheslav Semionov. La seconda serata sarà sigillata dal duo Batà-Testa i quali schizzeranno le Postcards di Ivano Battiston per sax soprano e fisarmonica e il fascinoso Anantango del compositore iberico Gorka Hermosa.

Serata finale, il 17, dedicata al violino e alle più interessanti voci del nostro conservatorio che hanno portato il magistero italiano a Poitier in Francia, Valencia in Spagna e Augsburg in Germania. Le due elegie di Camille Saint Saens l’op.143 e l’op.160, datate 1915 e 1920, sono molto più di due preziose miniature per violino e pianoforte e verranno proposte da Floriana Maria Knowles in duo con il pianista Giuseppe Anello. Spazio, quindi alle voci, tutte accompagnate da Giuseppe Anello, con due lied di Robert Schumann Widmung e Kennst du das Land, proposti rispettivamente da Francesca Manzo e Colette Manciero. Si passerà, quindi, al bel canto italiano, con Maria Palladino che evocherà Amina, “La Sonnambula” belliniana, che canta “Ah, non credea mirarti!”, Colette Manciero sarà Lucia di Lammermoor di donizettiana memoria, da cui ascolteremo l’aria di sortita “Regnava nel silenzio”. Francesca Manzo si trasformerà, quindi in Violetta, con la sua cavatina “Sempre libera”, mentre il tenore Daniele Lettieri entrerà in scena sulle note de’ “L’ultima canzone” di Francesco Paolo Tosti. Miriam Tortora omaggerà Giacomo Puccini evocando Liù in “Signore ascolta” dal primo atto di Turandot e inviando il bacio più stordente della letteratura operistica quello della primavera di Mimì da La Bohème. Finale verdiano ancora con La Traviata ed il suo spumeggiante primo atto con il duetto tra Alfredo, ancora pieno del suo ardore giovanile e una Violetta su cui già si allungano le ombre della fine, “Un dì felice eterea” eseguito da Daniele Lettieri e Francesca Manzo.

Il V festival di Musica elettroacustica e contemporanea, firmato dai dipartimenti di Nuove tecnologie e linguaggi musicali e di teoria, analisi e composizione, mettono in campo quattro giornate e un prologo ospiti della sala concerti del conservatorio.

Il prologo, previsto per il 17 ottobre dal titolo “Ex tempore” vedrà la presentazione di Mundus Combinatorius, un percorso video musicale di Raffele Grimaldi e Raphael Dallaporta attorno alla figura di Athanasius Kircher. Star della giornata sarà il trio del pianista Ciro Longobardi che schiera Michele Rabbia alle percussioni ed elettronica e Daniele Roccato al contrabbasso, per un omaggio all’opera di Giacinto Scelsi.

La serata inaugurale del festival sarà il 20 ottobre con l’evento inaugurale “Media terra”, un brindisi ai cinque anni di questa rassegna con Silvia Lanzalone e Giancarlo Turaccio, prima di dar spazio al premiato Talita Kum Horspiel e al concerto con una scaletta di brani storici di Luigi Nono, Jean Claude Risset, Iannis Xenakis e Pierre Jodlowski per percussioni ed elettronica che vedrà all’opera due gemme del nostro conservatorio Mario Buoninfante e nell’ambito della serata Jones Margarucci secondo classificato al premio Abbado. Una serata che saluterà anche l’ascolto di contributi provenienti dai conservatori di Parigi e di Instanbul.

Spazio alle Geosofie il 21 con un seminario di Nicola Bernardini e la partecipazione degli allievi dei Conservatori di Santa Cecilia e dell’Aquila, prima del concerto dello stesso Bernardini dal titolo Recordare , con l’esecuzione di brani originali e di autori contemporanei.

Il tema a Sud di ogni ricordo verrà svolto nelle giornate del 22 e del 23, curate da Giancarlo Turaccio che ha invitato il compositore Paolo Aralla, il quale rivelerà i suoi “Appunti di viaggio”, in un concerto che vedrà la partecipazione del fascinoso violoncellista Francesco Dillon e di Michele Marco Rossi, nonché degli allievi del conservatorio di Salerno, diretti da Pantaleo Leonfranco Cammarano. Ancora conservatori di città marinare nelle due giornate con ascolti di opere acusmatiche provenienti dai magisteri di Genova, Trieste, Palermo e Salerno. Giornata finale il 24 ottobre con “Oltre i confini” a cura di Silvia Lanzalone.

Si guarderà oltre le colonne d’Ercole con opere provenienti dalle scuole di Sassari e dall’Universidade de Aveiro in Portogallo, il seminario e concerto dedicato alla figura di Archimede, di James Dashow e del suo originale sistema Diadi. Due le installazioni che verranno inaugurate il 21, Buffer Zone, installazione interattiva di voci e tubi sonori, a cura degli allievi della classe di elettroacustica del Martucci e l’originalissima Un(e)done per pane carasau e supporto digitale firmata da Walter Cianciusi.