La Procura della Repubblica di Salerno ha aperto un fascicolo nei confronti di sette persone, il manager dell’azienda ospedaliera di Salerno, Vincenzo Viggiani; il direttore sanitario del Ruggi, Angelo Gerbasio; la direttrice sanitaria del da Procida, Luciana Catena; il direttore amministrativo del Ruggi, Salvatore Guetta, il direttore sanitario dell’ospedale Ruggi, Domenico Della Porta; l’ex manager dell’Azienda sanitaria di Salerno, Antonio Squilante e il dirigente dell’Asl Francesco De Caro, per le presunte irregolarità negli scarichi degli ospedali Ruggi e da Procida a Salerno e Costa d’Amalfi a Castiglione. La Procura ha anche chiesto il sequestro di alcuni impianti, in particolare gli impianti della centrale termica, per i fumi prodotti, e quelli di Farmacia dove si producono i farmaci chemioterapici, ed altri impianti di scarico per i quali non ci sarebbero autorizzazioni.
La parlamentare del M5S Silvia Giordano ha così commentato la notizia.
Scoprire che un ospedale inquina è un fatto tanto allarmante quanto paradossale.
Confido nel lavoro della magistratura e nelle dirigenze aziendali che sapranno certamente dimostrare il possesso delle dovute autorizzazioni e la
qualità dei fumi emessi.
Ma prima di allertare i salernitani sui presidi finiti sotto inchiesta, è giusto spostare l’attenzione su altre bombe ecologiche presenti in città
Mi riferisco al tubo di quench di Mariconda che, nonostante gli esposti dei residenti, continua a stare dove si trova e alle Fonderie Pisano di Fratte sulla cui delocalizzazione di parla da anni senza però mai trovare una soluzione.
Mi auguro che anche in questi casi la magistratura e gli organi deputati ai controlli siano solerti come sulla questione Ruggi, da Procida, Costa
d’Amalfi.