Parte ufficialmente il progetto culturale destinato a gettare un ponte ideale tra Italia e Bielorussia.
L’iniziativa, approvata dagli Organi statutari della Fondazione Ravello, vedrà per una settimana a Ravello 21 allievi provenienti dalle quattro maggiori scuole – accademia e università – per la Musica e la Danza di Minsk per una full immersion di studio e di perfezionamento artistico. Il fitto programma elaborato dai vertici della Fondazione, in accordo con i responsabili delle Accademie bielorusse infatti, si compone di una serie di masterclass oltre ad alcune lezioni tenute dai componenti dello staff del Ravello Festival. L’arrivo dei giovani artisti previsto per questa sera assume una particolare rilevanza in quanto coincide con il primo giorno di libertà dei sei “oppositori” del Governo di quel paese. Una decisione, quella del presidente bielorusso Lukashenko di liberare quelli che erano considerati dall’Europa e dagli USA “prigionieri politici”, che era già nell’aria agli inizi dello scorso giugno, allorquando il Segretario generale Secondo Amalfitano ed il Direttore artistico Stefano Valanzuolo si recarono a Minsk su invito della Nunziatura Apostolica in Bielorussia con a capo l’arcivescovo Claudio Gugerotti vescovo titolare di Ravello.
I rumors di una “lettera Papale” erano nell’aria, un appello di Francesco non in nome di una ideologia o peggio di interessi economico/politici, ma semplicemente un invito alla clemenza in nome di valori quale “pace”, “fratellanza” e “tolleranza”. Oggi a quei valori da Ravello se ne aggiunge un altro: “cultura”.
È proprio in nome della cultura che i giovani artisti, scelti nei mesi scorsi, al termine di una fitta serie di audizioni, da un lotto di una sessantina di aspiranti, selezionati dalle stesse Accademie e visionati durante la tre giorni di visita a Minsk, saranno divisi in quattro classi di studio: Musica da Camera, Percussioni, Piano Jazz e Danza, per procedere ad una vera e propria operazione di contaminazione culturale con giovani uditori del territorio opportunamente selezionati dal Maestro Gioacchino Mansi direttore del complesso bandistico Città di Minori e da docenti del conservatorio di Benevento. A tenere le lezioni i maestri Francesco Solombrino, Gennaro Damiano, Gianluca Podio e Gerardo Porcelluzzi e Simona Bucci per le classi di danza contemporanea e di tecnica classica. I ragazzi, musicisti e ballerini, potranno poi seguire tutti gli eventi in cartellone al Ravello Festival e saranno accompagnati in giro per la Città della Musica per arricchire il loro soggiorno con la conoscenza delle straordinarie bellezze di Ravello e con i necessari momenti di svago. Sedi delle masterclass l’Auditorium, il Teatro e la Cappella di Villa Rufolo che, per una settimana, si trasformerà in un’Accademia artistica a tutti gli effetti.
Il progetto, voluto fortemente dai responsabili per l’Europa del Ministero degli Esteri Bielorusso, dal Ministro per la Cultura e dall’Ambasciata italiana in Bielorussia, è stato reso possibile dalla presenza nella capitale ex sovietica di Mons. Claudio Gugerotti, vescovo titolare di Ravello e Nunzio apostolico per la Santa Sede in Bielorussia che ha stimolato e favorito, sin dall’inizio, lo sviluppo dell’accordo che, fuori dagli schemi rigidi e inflessibili della burocrazia, delle leggi e degli apparati istituzionali, vuole favorire momenti di interscambio in nome di quella cultura che, ancora una volta, ha dimostrato di essere più potente delle ideologie, degli embarghi e delle sanzioni.