Per nessuno più che per Luigi Di Lieto il dolore della comunità di Minori è unanime e sincero. Indiscussa memoria storica del paese, evocatore instancabile di storie e personaggi della Minori di un tempo, il professore Gigino ha declinato la sua quasi centenaria esistenza nel segno dell’amore per la sua città e della disponibilità verso i concittadini.
Con la penna così come con pennello e colori, non ha interrotto fino all’ultimo una narrazione mossa da profonda sensibilità e ispirata da interesse inesauribile verso ciascun risvolto della vicenda umana.
Con la bella stagione lo si vedeva spesso intrattenere ascoltatori più giovani (inevitabilmente più giovani) che affascinava con la semplicità del linguaggio e la lucidità di una memoria sorprendente: il suo racconto è stato la prosecuzione spontanea della vita, animato da una medesima passione e sorretto dallo stesso spirito vitale.
In Gigino Di Lieto scrittura, disegno e vita hanno formato una sola dimensione, entro cui ha espresso con compiutezza tutta la bonomia, l’arguzia e la vivacità di un’anima generosa.
Come ogni pezzo della storia di un paese, la sua scomparsa non fa che rafforzarne la presenza: nel ricordo e nell’apprezzamento di tutti quelli che lo hanno conosciuto, personalmente o attraverso le sue opere.