Guardia Costiera scopre sversamento di liquami industriali nel Fiume Sarno.

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sarno_2La Capitaneria di Porto di Salerno, diretta dal C.V. Gaetano Angora, ha condotto una importante operazione di polizia nell’agro nocerino-sarnese, dove è intervenuta per reprimere illeciti di natura ambientale che determinavano la compromissione delle acque del fiume Sarno.

In particolare, i militari della Guardia Costiera di Salerno si sono attivati insieme ai funzionari del Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno ed a volontari delle Guardie Ambientali del WWF di Salerno, con i quali si è ispezionati il corso idraulico del Rio Foce, una delle tre sorgenti del Fiume Sarno, area che ricade nella perimetrazione di tutela integrale del citato Parco Regionale, per accertare e reprimere eventuali scarichi industriali abusivi che determinano la compromissione delle acque del fiume già considerato più inquinato di Europa, ed oggetto di specifici piani di intervento finalizzati al suo recupero ambientale. 

Il personale della Sezione di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Salerno, nel corso di tale attività ha riscontrato la presenza di uno scarico abusivo costituito da una tubazione in pvc del diametro di circa 70 cm., dalla quale fuoriuscivano reflui di colore marrone e maleodoranti; lo scarico era posto in prossimità di una nota industria che opera nel settore della produzione alimentare/dolciaria.

Insospettiti da tale circostanza, i militari della Guardia Costiera ed i funzionari dell’Ente Parco del Fiume Sarno e del WWF di Salerno hanno deciso di procedere ad una accurata ispezione della predetta azienda, al fine di verificare la corretta gestione dei rifiuti e delle acque reflue industriali prodotte. 

All’esito della ispezione, durata l’intera giornata a causa della notevole estensione della azienda e della sua complessa articolazione, il personale della Capitaneria di Porto di Salerno ha posto la propria attenzione investigativa su uno degli impianti di raccolta delle acque reflue industriali costituito da un manufatto in cls della capacità di oltre 400 m3 notando che, in caso di suo riempimento, si presentava un copioso sversamento di reflui nel Rio Foce. 

In ragione di quanto riscontrato, i militari della Guardia Costiera hanno proceduto ad immettere del colorante all’interno della vasca di raccolta, così accertando che lo scarico abusivo in corso ne assumeva la stessa colorazione; tale circostanza ha acclarato un collegamento diretto fra lo scarico abusivo e la vasca di raccolta, dimostrando che i reflui illecitamente immessi nel Rio Foce erano quelli derivanti dal ciclo di lavorazione dell’azienda, e costituiti da acque miste a residui di zucchero, salamoia, solfuri e prodotti utilizzati normalmente nelle operazioni di pulizia di macchinari e dei pavimenti. 

Al fine di scongiurare il protrarsi del fenomeno inquinante accertato, i militari della Guardia Costiera di Salerno hanno proceduto al sequestro dell’intera vasca di raccolta e delle altre tubazioni non indicate nei progetti, ma anch’esse direttamente collegate alla tubazione utilizzata per smaltire illecitamente i reflui industriali.

Dei fatti è stata informata la competente Autorità Giudiziaria, che ora indaga il titolare dell’azienda per reati ambientali fra cui l’illecito smaltimento dei reflui industriali che ha determinato il pericolo di alterazione degli equilibri ecologici ed ambientali del bacino idrografico del Fiume Sarno.