Nel settore moda e tessile, il Mezzogiorno rappresenta una realtà virtuosa che innova e produce, con 20mila imprese (il 22,4% della filiera nazionale), 100mila occupati, 6,6 miliardi di euro di fatturato e 2,2 miliardi di quota di esportazione, il 50% dei quali verso Paesi non europei.
Lo dicono i ricercatori di Srm, il centro Studi ricerche Mezzogiorno collegato al gruppo Intesa San Paolo, i quali però evidenziano anche le principali problematiche: assenza di leader, contraffazione e lavoro sommerso. Il Sud rappresenta quindi il fiore all’occhiello dei settori tessile, abbigliamento e calzature italiani.
Nel complesso moda e tessile in Italia producono, con 85 mila imprese attive (16,8% sul totale delle imprese manifatturiere) e 546 mila occupati (13,3% del totale dei manifatturieri), un fatturato totale di 78,5 miliardi di euro, più di quanto riescano a fare Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, che tutti insieme fatturano 68,4 miliardi di euro.
La filiera Tessile, Abbigliamento, Calzature in Europa (2013):
Paese | Fatturato | Valore Aggiunto | Addetti |
Italia | 36.4% | 35.3% | 24.2% |
Germania | 10.4% | 12.7% | 6.6% |
Francia | 9.9% | 10.9% | 5.8% |
Spagna | 6.5% | 7.2% | 5.9% |
Regno Unito | 5% | 7.9% | 4.4% |
Ue 28 | 100% | 100% | 100% |
Export
In generale l’export dell’Italia verso il mondo è pari a 46,9 miliardi di euro, il cui 48,7% verso Paesi extra UE. Il 12,3% è frutto del contributo fornito dal settore moda. Nel Mezzogiorno, l’export dell’abbigliamento è pari al 5,9% dell’export manifatturiero di tutta l’area. Ma le imprese del Sud lavorano essenzialmente come subfornitori di imprese del Centro Nord, una componente dell’export del Centro Nord incorpora quindi le produzioni del Mezzogiorno. Analizzando il fatturato a livello territoriale, quello delle imprese del Nord è circa tre volte superiore.
Lo studio sottolinea come:
“Senza il contributo del Mezzogiorno, il posizionamento dell’Italia passerebbe nella classifica mondiale dal secondo al quarto posto per valore complessivo dell’export del settore abbigliamento e moda, tuttavia, rispetto ad altre aree della moda italiana, nel Mezzogiorno sono poche le imprese leader, in grado di fare da volano per il territorio”.
Distretti italiani
Dei 144 distretti di tutti i settori industriali mappati in Italia, tra i migliori quindici per performance, crescita e competitività solo uno si trova nel Mezzogiorno, su un totale di 23 censiti in quest’area: le calzature napoletane che si posizionano all’ottavo posto. Tra i distretti migliori figurano comunque:
- al 19° posto il caffè e la pasta napoletana;
- al 24° l’olio e la pasta del Barese;
- al 27° le calzature dell’area nord di Bari;
- al 28° l’abbigliamento napoletano;
- al 30° le conserve di Nocera.
Paolo Scudieri, imprenditore napoletano, presidente di Srm, sottolinea:
«C’è entusiasmo per alcuni dati, ma le imprese devono innovare di più e di più fare sistema a cominciare dai trasporti e dalla logistica».