Scusate il ritardo.
Salerno lentamente si sta vestendo a festa… Senza quella frenesia che ha accompagnato le celebrazioni negli anni ’90 quando ogni quartiere faceva a gara per mettere in mostra l’addobbo più bello. La coreografia più spettacolare.
In zona Vestuti, nel rispetto della tradizione, sono spuntati i primi drappi mentre qualche bandiera si è finalmente vista sui balconi di via Irno. E si muovo anche i club ieri mattina è stata presentata la festa del Salerno Club 2010 di Salvatore Orilia e Amatino Grisi.
L’appuntamento è per il 12 maggio con un evento solenne a far da preludio alla grande festa del Vestuti. Una processione di barche partirà dal molo Masuccio Salernitano intorno alle 10:30 per raggiungere lo spazio di acqua antistante alla Provincia, dove si terrà una cerimonia officiata dal Vescovo di Salerno, Monsignor Luigi Moretti.
In serata Antonio Peluso presenterà la serata evento con Claudio Tortora direttore artistico dell’evento e tanti ex granata ad applaudire gli eroi della promozione. Ma prima delle geste Calil e soci dovranno onorare al meglio gli impegni con Messina e Casertana. Quest’ultimo attesissimo dai tifosi granata. Domani (domenica) la sfida con i peloritani dei salernitani Orlando e Nigro che inseguono una miracolosa salvezza diretta. Il Messina che ritrova il grande ex Fabiani spera in un gentile cadeaux dei granata per ricambiare il favore della settimana scorsa con il pari a Benevento che ha permesso alla Salernitana di festeggiare la promozione in B.
Assenti solo Nalini e Colombo, non è da escludere che Menichini dia spazio a chi ha giocato di meno.
E non finisce qui perché Lotito vuole alzare al cielo anche la Supercoppa per arricchire con un nuovo gioiello la bacheca granata. Poi sarà tempo di pensare al domani ed alla serie B.
Forse senza Menichini. Forse con Boscaglia o Drago o quel Simone Inzaghi reduce dalla vittoria della Coppa Italia primavera e con la certezza di poter strizzare l’occhio alla massima serie.
Il Carpi ha già fatto festa… il Frosinone è prossimo.
Salerno non può non pensarci. Ha ventimila buoni motivi e più per aspirare a tale traguardo.
Giuseppe D’Alto