Per dare un’anima alla città occorre un impegno non semplice da parte
di molti.
Trovarsi, non per caso, ad incontrare persone pieni di “arteteca” aiuta a
coltivare la speranza che l’obiettivo possa essere raggiunto.
Vicino a Piazza Portanova, nel locale recuperato dove trovò posto anche
il Museo del Falso, in questi giorni si stanno dando appuntamento diverse
persone piene di “arteteca”, persone con la “smania del fare, del conoscere,
di sperimentare” (dal dizionario della lingua napoletana) !
Sono donne ed uomini che stanno cercando di creare un movimento artistico
e culturale, una “associazione di idee semplici, spontanee e libere”, tesa a
diffondere il messaggio dell’arte e dell’artigianato come cultura del “fare e
del creare”.
L’occasione è la Mostra “…VERSO UN FUTURO PROSSIMO…”.
Entrando nel locale espositivo sono stato subito attirato da un Mimo !
Mi sono avvicinato ed ho visto che Stefania Savastano esponeva delle
sue fotografie.
Alcune ritraevano in serie un Mimo durante un suo
spettacolo, si susseguivano in serie e giungevano al Mimo in movimento!
ARTETEKA è anche questa capacità di contaminazione di diverse
espressioni artistiche.
Poiché il Mimo si muoveva, penso che far stare fermo un Mimo con l’arteteca
non sia una cosa semplice, seguendolo sono stato attratto da una luce, era
un’opera in ceramica di Pasquale Lembo, un portalampada.
Accanto a questa luce alcune opere, un tavolino innanzitutto, evidenziano
anche la ricerca tecnica di Pasquale.
Smaltare e personalizzare il gres o pietre vive è un obiettivo palesemente
raggiunto attraverso studi di chimica, di fisica, di design.
Le opere esposte chiamano i visitatori con energia per invogliarli a divenire
fruitori attivi di una espressione artistica che diventa “artigianato” nel suo
significato più alto.
Attraverso un linguaggio diverso si esprime Barbara Delle Serre.
Nelle sue mani la materia sembra dibattersi per diventare vita; una vita
irrequieta e visionaria. Sembra di assistere ad una lotta tra disagio e speranza,
speranza di libertà di espressione di sé piena.
Continuando il cammino negli angoli della mostra mi sono trovato in Lucania!
Pasquale Palese esprime tutto il realismo della sua terra di origine anche se
con forme che richiamano il surrealismo.
Poiché espongono anche altri artisti mi rendo conto che devo tornare
a visitare la mostra per parlarvi di tutti.
Ma un invito ad andarvi di persona non posso non farvelo, poi, anche grazie
a vostre attese sollecitazioni, dovremo riuscire a creare spazi nei quali questa
ed altre realtà simili possano farsi conoscere ed apprezzare.