La musica è finita. Gli amici se ne vanno in… B. La sinfonia granata, e non solo per le performances canore di Moro, ha prodotto l’acuto atteso da cinque anni con il ritorno dei granata tra i cadetti. Salerno è tornata ad accendersi di passione.
In maniera diversa rispetto agli anni novanta…. quando c’era fame di vittorie, arrivata prima dopo 24 anni (1990) e poi quando c’era l’incubo di essere “vittime” di una maledizione (1994).
Salerno ha celebrato il terzo sigillo di patron Lotito (uno con il Salerno Calcio) in maniera sobria se il parallelo viene fatto con quegli anni ma in perfetta sintonia con la nuova epoca social…. Ma anche con la consapevolezza che la B è solo l’approdo naturale per questa piazza che, di tanto in tanto, potrebbe prendere una boccata d’aria pura raggiungendo la cim… A più alta. Non sono mancati i caroselli, fino a sera, e le bandiere al vento in auto…
Con l’apice del delirio al momento del passaggio del pullman della squadra per il trionfale giro della città. Poi la festa si è “spostata” sui social: ognuno con il suo scatto ricordo. La sua scena da immortalare. Niente strisce granata e poche bandiere sui balconi (forse nei prossimi giorni). Tempi che cambiano, feste che mutano. Magari nell’attesa di vivere un’altra storica celebrazione.
Come si dice: l’Appetito vien mangiando.
Spuntano i primi striscioni in città con Salerno club e Centro Coordinamento che annunciano feste con vecchie glorie e ospiti a sorpresa. La Salernitana pensa ad un’amichevole di prestigio… E giugno c’è la supercoppa.
Giuseppe D’Alto