Tra relazioni scientifiche e performance artistiche si è svolta la II edizione del Convegno Nazionale MADSS, Medicina Arte Danza Scienza e Spettacolo, un evento unico nel suo genere che ha visto “andare in scena” al Teatro Augusteo una versione completamente nuova dell’arte. Danza, musica e canto intese non solo come forme spettacolari ma anche come oggetto di studio e ricerca volti a migliorare capacità tecniche e attitudini dei giovani artisti, oltre che a prevenire eventuali lesioni da sovraccarico da allenamento tipiche dei danzatori.
In particolare, l’equipe multidisciplinare diretta dalle dottoresse Annamaria Salzano e Fabiana Camuso, ideatrici del convegno, coadiuvata dall’intervento dell’ortodonzista Massimiliano Ciaravolo e del nutrizionista Vincenzo Ciaravolo, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo della medicina e riabilitazione dell’arte nell’età adolescenziale. La ricerca scientifica, realizzata su un campione di 20 danzatori non professionisti di Salerno (tra i 12 e i 17 anni), ha evidenziato in primis una spiccata anteriorizzazione posturale: sono tutti eccessivamente protesi in avanti, sia alla sbarra che al centro. La motivazione è legata ad una cattiva postura assunta durante le lezioni, a sua volta legata o ad una non competenza dell’insegnate oppure al tipo di pavimento utilizzato dalle scuole di danza.
«Abbiamo notato in questi ragazzi un evidente sbilanciamento – spiegano le dottoresse Salzano e Camuso – che a volte ricade anche su una singola parte del corpo dove scaricano anche sei chili del loro peso naturale. Le colpe sono da attribuire all’insegnante che dovrebbe studiare e conoscere la postura dei propri allievi o comunque proporsi loro con spazi strutturali idonei. Impensabile, per esempio, fare una lezione di danza non sul parquet, la cui elasticità, morbidezza e calore costituisce quanto di meglio un ballerino possa richiedere. Idem per gli specchi, che servono principalmente per controllare i movimenti, e la sbarra dove i ballerini iniziano la loro lezione eseguendo esercizi precisi che rendono flessibili le giunture, allungano e rafforzano i muscoli, perfezionano l’equilibrio. Inoltre, essendo quasi sempre troppo concentrati sul movimento da compiere, non sanno usare il diaframma, respirano male e vanno in totale apnea». Sulla stessa lunghezza d’onda l’etoile Giovanna Spalice, ospite del convegno ma anche paziente da tanti anni della dottoressa Salzano. «Nella danza ci vuole criterio – ha aggiunto – il maestro deve essere degno di questo nome e la “sala di danza” deve essere appropriata.»
Il convegno, organizzato dall’Associazione Aula Magna, ente per la formazione, è stato realizzato con il patrocinio di Comune di Salerno, Università degli Studi, Scuola Medica Salernitana, Sifir (Società italiana fisioterapia e riabilitazione), Aifi (Associazione italiana fisioterapisti), Ismult, Italian Society Of Muscles Ligaments & Tendons, e Ceimars, Centro italiano interdisciplinare di Medicina dell’Arte.
In serata una platea gremita ha applaudito il Gala in cui si sono esibiti ballerini e musicisti selezionati per bravura ma anche per età, con la direzione artistica della coreografa Amalia Salzano e dell’etoile Spalice. Preziosa la collaborazione del Professional Ballet di Pina Testa e del Maestro Franco Pinna già Direttore del Conservatorio di Salerno G.Martucci.