di Gianso 2015
Alla luce dei recenti e, purtroppo, frequenti sinistri che hanno riguardato molte strutture pubbliche, ho provato a documentarmi, vista la mia conclamata ignoranza, su come vengono condotti e gestiti, o meglio su come dovrebbero esserlo, i lavori pubblici e, dal sito www.ediltecnico.it ho trovato il profilo e le responsabilità della figura del direttore dei lavori che, adifferenza di quanto avviene per il progettista, nell’assunzione del proprio incarico contrae un’obbligazione di mezzi che consiste in uno specifico impegno nell’assolvere le mansioni assegnate con la diligenza necessaria e richiesta per garantire la corretta esecuzione dell’opera.
In questo ambito, quando si parla di diligenza richiesta al direttore dei lavori per il controllo dell’esecuzione dell’opera si fa riferimento all’esercizio di particolari e peculiari competenze tecniche che presuppongono un’applicazione di risorse intellettive e operative, da parte del tecnico incaricato, commisurate all’opera da eseguire.
Nello svolgimento delle proprie mansioni il direttore dei lavori non dovrà quindi fare riferimento alla normale diligenza per la valutazione della correttezza del proprio operato ma dovrà riferirsi all’applicazione specifica di quella particolare diligenza imposta dalle caratteristiche dei lavori da dirigere.
La giurisprudenza consolidata in materia di direzione lavori afferma che rientrano nelle competenze specifiche delle obbligazioni assunte dal direttore dei lavori non soltanto l’accertamento di conformità dell’opera al progetto in ogni sua parte ma anche l’esecuzione di tutti i lavori in modo conforme al capitolato speciale d’appalto, alle norme tecniche in coerenza con tutte le previsioni normative vigenti includendo anche l’adozione di tutti gli accorgimenti necessari a garantire la corretta e perfetta funzionalità dell’opera oltre alla completa rispondenza amministrativa dell’eseguito, della documentazione esecutiva oltre alla completezza degli atti contabili.
Da queste considerazioni e da quanto affermato dalla giurisprudenza deriva il fatto che anche se l’obbligazione del direttore dei lavori risulti chiaramente individuata come un’obbligazione di mezzi questo non limita l’ambito di competenza del suo incarico al solo controllo di conformità delle opere rispetto al progetto e alla normativa “ma lo vede direttamente coinvolto”, in relazione alla propria preparazione e capacità tecnica, “all’individuazione e alla correzione di eventuali carenze progettuali che precludano la corretta esecuzione dell’opera”.
E veniamo a cosa si è verificato in un recente passato:
·viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento, inaugurato alla vigilia di Natale 2014 e crollato dopo appena una settimana
·autostrada Palermo Catania, il pilone al chilometro 61, tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli, cede formando un vistoso avvallamento nel manto stradale
·in Sardegna , sulla strada Statale 554 che collega la parte nord dell’entroterra di Cagliari alla parte sud-orientale cede l’asfalto a causa di uno smottamento al terzo chilometro che ha creato una voragine di oltre un metro.
Le opere, nel loro insieme, sono costate non un mare ma un oceano di soldi, avrebbe detto il commissario Montalbano, ed i risultati, almeno per decenza e rispetto verso i cittadini veri committenti delle opere stesse, impongono la ricerca delle responsabilità quantomeno per evitare la ripetizione, nel futuro, di analoghe situazioni.
Ma i vari direttori dei lavori, ai quali farebbero capo molte responsabilità, in che misura sono poi responsabili, sempre che lo siano?
Diceva Agatha Christie che un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova: chissà cosa avrebbe detto se gli indizi fossero quattro, cinque, sei …
