dalla FENEAL-Uil Salerno riceviamo e pubblichiamo
Vogliamo anche a Salerno un caso Ostuni? Stiamo aspettando che anche nelle numerose scuole decrepite della provincia di Salerno venga giù un soffitto? Eppure qualche tempo fa un’avvisaglia l’abbiamo avuta proprio a Salerno, all’istituto Giovanni XXIII, con il crollo di parte del soffitto. E ancora prima, in altri istituti della provincia, distacchi di intonaco e cedimenti avevano riempito le cronache dei giornali. Il sindacato, oramai da anni, denuncia lo stato di degrado e chiede interventi. E a ogni incidente le forze politiche e istituzionali annunciano azioni di messa in sicurezza e ammodernamento degli istituti senza mai dare seguito. Eppure basterebbe un intervento decisivo per superare i vincoli del patto di stabilità e spendere almeno quei finanziamenti pronti per essere investiti. Soldi che, peraltro, potrebbero essere anche ritirati qualora non fossero spesi celermente.
Due soli esempi valgono per tutti: il polo scolastico di Mercato San Severino, con un intervento già appaltato di 4 milioni e 191mila euro; e il complesso scolastico Corbino di Contursi per un bando da 5 milioni 939mila euro. In entrambi i casi i cantieri sono stati avviati ma poi sospesi perché l’ente appaltante, la Provincia, non ha potuto erogare i soldi per i vincoli del patto di stabilità. Serve, a questo punto, un’azione forte e concreta. Che parta dalla realtà territoriali locali per chiedere al governo di intervenire e rimuovere i lacci di questo vincolo finanziario. Nel frattempo le istituzioni locali si assumano la responsabilità di una sfida importante: spendere quei soldi già stanziati chiamando il premier Renzi e il governo ad agire.