L’idea della Festa delle Famiglie nasce nella primavera del 2009 dalla voglia di pensare una festa dove tutti si sentissero inclusi, un momento di aggregazione tra tutte le persone che si riconoscono in un’idea di società inclusiva e di scambio.
Una giornata per festeggiare le famiglie con giochi, fiabe, musica e teatro e fare divertire insieme bimbe e bimbi, ragazzi e giovani e dialogare con grandi e piccoli.
Perché se la famiglia serena funziona più o meno sempre allo stesso modo, ci sono, nel nostro paese, famiglie riconosciute in quanto tali e famiglie negate.
Ora cosa di meglio di una giornata di festa dove tutte le famiglie si ritrovano per capire appunto che una famiglia è una famiglia ?
Dal 2013 la Festa delle Famiglie si è inserita nelle celebrazioni dell’IFED, la Giornata Internazionale per l’Uguaglianza tra le Famiglie che si festeggia in contemporanea in 15 paesi nel mondo.
L’anno scorso in Italia l’appuntamento è stato di quelli speciali: la Festa, a differenza degli altri anni, si è tenuta in fatti in un’unica location a Firenze, domenica 4 maggio. Abbiamo sentito la necessità forte di riunirci per un grande evento nazionale visibile, di trarre nuove energie positive e nuova grinta per affrontare un’altra stagione di lotta per il riconoscimento di tutele e diritti per i nostri figli e compagni.
Partita dall’associazione Famiglie Arcobaleno, che riunisce genitori e aspiranti genitori omosessuali, la Festa delle Famiglie da sempre coinvolge tutta la rete delle associazioni LGBTQ, delle associazioni familiari come il Coordinamento Genitori Democratici (l’unica associazione laica italiana dei genitori, che opera sul territorio nazionale da quasi quarant’anni, da quando cioè Gianni Rodari e Marisa Musu la fondarono), di realtà impegnate nel sociale e nei diritti umani come Legambiente e Amnesty International, e di tutte le persone che desiderano confrontarsi e avvicinarsi alle diverse realtà familiari.
La Festa delle Famiglie è da sempre un evento di gioia e di vita che dovrebbe, ce lo auguriamo, coinvolgere tutte le realtà associative e i singoli, perché pensiamo che solo insieme si possa abbattere il muro dell’odio e del pregiudizio.
Abbiamo scelto Salerno perché pensiamo sia utile e importante portare le nostre esperienze e la nostra vitalità nei luoghi in cui vige ancora troppo spesso non tanto l’ostilità ma una specie di omertà sulle questioni dell’omosessualità e transessualità. Abbiamo bisogno in questi luoghi di parlare, dire le parole, esprimere anche le preoccupazioni e condividere lo spazio e il tempo con la gente che solitamente diffida di queste questioni e fondamentalmente non vuole parlarne. Vogliamo lasciare li un segno fatto di dialogo, gioia ma anche espressione sincera di ciò che vuol dire essere omosessuale o transessuale in luoghi periferici, luoghi troppo spesso silenziosi e ciechi sulla vita di tante persone vicine.
Mai come in questi ultimi tempi in Italia – fanalino di coda per i diritti LGBT – si sente l’esigenza di mostrare le nostre famiglie, in un momento in cui gli attacchi si sono fatti più organizzati, violenti ed intimidatori. Sono all’ordine del giorno manifestazioni liberticide che non vogliono leggi contro l’omofobia, e tantomeno vogliono riconoscere i diritti, ormai affermati in tutte le democrazie occidentali, di singoli e famiglie attraverso il matrimonio egualitario e la possibilità di adottare per il genitore non biologico, la cosidetta stepchild adoption.
Si moltiplicano le minacce personali e gli attacchi verso le Famiglie Arcobaleno e chiunque porti avanti la loro battaglia per i diritti. Ma sono altrettanto forti le voci di chi crede nel rispetto e nell’uguaglianza dei diritti, e sono queste le voci che vogliamo unire e far sentire più forte.
Un modo per dire: se qualcosa può cambiare, lo cambieremo tutti noi. Insieme. In festa.