“PER CON…VIVERE NEL BEN… ESSERE A SCUOLA” è il titolo dell’incontro tenuto il 10 marzo presso l’ Istituto d’Istruzione Superiore “S. Caterina –Amendola” di Salerno dal d.s. Annarita Carrafiello e dal suo staff , per proporre alle famiglie degli studenti un’idea di scuola consapevole e condivisa , dove tutti siano davvero i protagonisti di un cambiamento rispondente alle esigenze familiari e alle competenze europee degli studenti.
Inaugurata la nuova hall, con due reception, pannelli scorrevoli , divani colorati, tappeti, ma soprattutto sorrisi, ordine , senso di apertura e di accoglienza sincera.
Si respira un clima di festa e di impegno allo stesso tempo. Sabato scorso ancora non c’era nulla in quell’atrio , solo una scrivania e un pavimento lucidato. In soli tre giorni come per magia chiunque entrava in questo pomeriggio da convention aveva la sensazione di essere in un paese scandinavo , tra i primi in Europa per arredi, ambienti di apprendimento, organizzazione.
Invece i genitori che in centinaia in un pomeriggio di un giorno feriale sono accorsi alla chiamata della infaticabile dirigente, che in soli sei mesi ha “rivoluzionato” culturalmente e organizzativamente una scuola della zona oriente della città, esiste , non è soltanto un’idea di scuola , ma una scuola realizzata e vivibile. La legge sull’Autonomia scolastica , dopo ormai 15 anni di sua applicazione , non è una chimera, è fattibile.
I docenti, il personale ATA dell’IISS” S. Caterina da Siena- Amendola” lo hanno dimostrato. Gli studenti, entusiasti, impegnati a tempo pieno con i loro docenti, , tutor, guide, compagni di viaggio, in una scuola che valorizza le “diverse abilità” in ogni attività, hanno in pochi mesi realizzato pannelli e sculture in ceramica che arredano l’ingresso del cortile, risistemato laboratori di cucina, chimica, ceramica, informatica. Tutta la scuola è diventata un laboratorio, ogni aula, ogni corridoio, ogni angolo. Ai genitori è stato proposta un’alternativa alla rigidità dell’aula-classe, con una riorganizzazione del curricolo per una maggiore didattica laboratoriale, e un tempo scuola più flessibile ed utile ai ragazzi. Un’eventuale settimana corta , dove dal lunedì al venerdì gli studenti svolgono e concentrano tutte le attività curricolari e il sabato potrebbero partecipare a corsi integrativi, di lingue, informatica, ceramica, ricerca e approfondimento , finanziati dall’Unione Europea. Un modo per dare senso e maggiore partecipazione ai PON, visto che la maggior parte degli studenti è pendolare e nelle ore pomeridiane non parteciperebbe alle attività degli stessi. Applausi scroscianti delle numerose famiglie agli interventi di docenti e dirigente, in una scuola di periferia ,confermano la validità della scelta che sarà opportunamente validata solo dopo la valutazione di una statistica rilevata dai questionari anonimi distribuiti a tutti i presenti.
Dopo la presentazione delle attività attraverso video e power point , in un’aula magna gremita e partecipe , chef e studenti hanno sfilato nei corridoi trasformati in sale buffet con rustici e pasticcini profumatissimi, in un brindisi generale di questa scuola- comunità , dove il benessere dello stare insieme era più che evidente. “Vogliamo una scuola così” ha dichiarato un timido studente rigorosamente in abbigliamento da operatore turistico-“studiamo divertendoci, impariamo lavorando, dove sia una gioia ogni giorno partecipare alle lezioni e collaborare per costruire un futuro migliore ”.
Gilda Ricci