dall’Amministrazione e dalle RSU interne di Ce.Di.Sa S.pA e della Casa Di cura La Quiete s.r.l. riceviamo e pubblichiamo:
Al Dott. Antonio Squillante
Direttore Generale A.S.L. SALERNO
Via Nizza, 146
84124 SALERNO
All’On. dr. Stefano Caldoro
Presidente Regione Campania
Via Santa Lucia, 81
80132 NAPOLI
Al dr. Mario Morlacco
Sub Commissario ad acta Regione Campania
Isola C/3 – Centro Direzionale
80143 NAPOLI
e, p.c.
e, p.c.
e, p.C.
e, p.C.
e. p.c.
Salerno, 25.05.2013
Al Sig. Prefetto di
SALERNO
Al Sig. Questore di
SALERNO
Ai Sindacati CGIL -CISL- UIL
LORO SEDI
Alla Stampa locale e nazionale
LORO SEDI
Alle Televisioni locali e nazionali
LORO SEDI
QUESTA LETTERA E’ STATA SCRITTA E SOTTOSCRITTA DAL
RAPPRESENTANTE LEGALE DELLE SOCIETA’, DAI DIPENDENTI,
DAI COLLABORATORI E DALL’INDOTTO (Fornitori – Esperti
Qualificati – Addetti alla sorveglianza ed alle manutenzioni, ecc. ecc,..)
PREMESSO che
• in barba alle leggi sulla trasparenza, sulla semplificazione e sui
doveri della P.A., tutte le note -nessuna esclusa- inviate alle
prime tre istituzioni in indirizzo -dal Rappresentante legale de “La Quiete” s.r.l. e del CE.DI.SA. S.p.A.- sono rimaste inevase e
prive dei dovuti atti conseguenziali;
• con enormi sacrifici di tutti -proprietà, dipendenti e
collaboratori- le società “La Quiete” s.r.l. e CE.DI.SA. S.p.A.-
ancorché strette nella morsa di una crisi economica che a tutti·i
liv.el1isi predica di voler risolvere, con promesse ed impegni ai
qUali non seguono fatti concreti- hanno trovato il modo, fino ad
oggi, di sopravvivere, pagando interessi, diluendo i pagamenti
dei fornitori e spalmando in più mesi gli arretrati dovuti ai
dipendenti, salvando tutti i posti di lavoro. Tanto, nella speranza –
– che og~i dobbiamo, purtroppo, abbandonare – che almeno i
pagamenti del corrente dovutoci, venissero corrisposti con una
compatibile puntualità, senza·ostruzioni pretestuose, illegittime,
incoerenti, inaccettabili e, a volte, ridicole!
RILEVATO CHE
Per “La Quiete” s.r.l.:
1. a tutt’oggi, non è stato corrisposto il saldo del 10% relativo al 2012 e quanto,·· mcontestabilmente, dovuto ai sensi
dell’accordo di cui al decreto commissariale n. 66 del 19.06.2012;
2. la struttura viene quotidianamente svuotata di pazienti, che vengono· dirottati -non sappiamo per quali interessi- verso strutture alternative, nonsempre in regola con i requisiti strutturali ed ulteriori;
3. nonostante la struttura abbia presentato istanza di accreditamento istituzionale per lungodegenza, con riabilitazione “intensiva” ed “estensiva” nel lontano 2008, l’accreditamento non è ancora avvenuto. Al contrario di quanto è stato fatto per la provincia di Napoli, laddove -in evidente contrasto· con la normativa dettata dalla Corte Costituzionale-· sono state accreditate, per lungodegenza,strutture finanche non psichiatriche. E ciò con un decreto, il n,·9 del 22.01..2013, con il quale si è inventato un incomprensibile accredito istituzionale “straordinario”. Il decreto 9 e’, pertanto, “inficiato da nullità”;
4. per acquisire i requisiti ex D.G.R.C. 7301/01 la proprietà ha dovuto spendere una considerevole cifra di oltre € 2.500.000,00 per accedere ad una “riconversione” che rimane un miraggio. Tant’è che ancora oggi l’ASL non ha provveduto al completamento delle procedure, da comunicare al . Comune di· Peilezzano per il rilascio della nuova
autorizzazione;
5. Non riusciamo a comprendere le ragioni per le quali siamo stati indotti a presentare sulla piattaforma SORESA – su certificazione dell’ ASL – istanza di accreditamento per “neuropsichiatria “, una branca ormai desueta, al punto che non è neanche ricompresa nelle· facoltà universitarie di medicina;
6. pur programmato da mesi, non è stato ancora convocato il tavolo tecnico per la perequazione del tetto di spesa;
Per il Ce.Di.Sa S.p.A
l. a tutt’oggi non è stato corrisposto il saldo di ottobre 2012 ed il pagamento delle prestazioni, urgenti e indifferibili, erogate nei mesi di dicembre del 2010,2011 e 2012, per cui si è dovuto e si deve ricorrere a ingiunzioni di pagamento, gravati di spese e di interessi;
2. non sono state pagate le prestazioni di PET/CT rese nel 2012 per motivazioni pretestuose e quelle del 2013 – pur riconosciute e dovute – perché non è stata anoora adottata la delibera (!) autorizzativa, benché siano già trascorsi cinque mesi (!!!);
3. non è stato rivisto il tetto di spesa di struttura, dovuto a seguito del ripristino del tariffario del 1988 – che era stato
decurtato del 20% – a seguito di sentenza del TAR alla quale la Regione Campania ha dato acquiescenza. Anche in questo caso la struttura è costretta a ricorrere al TAR, con aggravio di spese ed interessi;
4. alle pressanti richieste di pagamento è stato risposto, con -inaccettabile impudenza,-che i’ dirigenti degli uffici amministrativi ritardavano le “determine di pagamento” o che i tavoli tecnici -si noti bene: a distanza di sei mesi!- non
avevano ancora effettuato non sappiamo quali controlli (?), propedeutici a regressioni, che vengono effettuate senza contraddittorio alcuno. Addirittura ci è stato, finanche, risposto -e l’affermazione ha del ridicolo!- che il funzionario addetto ad altri controlli (quali?) si era dovuto assentare spesso, perché i suoi figlioli avevano, spesso, la febbre! !!!;
5. per ottenere il- pagamento delle spettanze ci vengono richieste note di credito, anche per piccoli importi che ben possono e devono essere ricompresi nel 15% che viene trattenuto a garanzia di errori di fatturazione e/o quant’altro. Ignorando che tale imposizione potrebbe configurare un comportamento estorsivo, penalmente perseguibile;
6. a dimostrazÌone del caos amministrativo, l’ASL ha pagato il 15% del mese di Ottobre 2012 – che viene trattenuto per
quanto al numero 3 – e non il dovuto 85%(!!!). Un comportamento -amministrativo incomprensibile probabilmente dovuto a gratuita cattiveria e/o a grassa ignoranza.
Per entrambe le società
A metà dell’armo fmanziario/gestionale siamo costretti -anno dopo anno- a firmare -pena la non corresponsione.del dovuto e/o, addirittura, una minacciata revoca dell’ accreditamento provvisorio- contratti contenenti “clausole vessatorie”che non inficiano il credito vantato e non hanno alcuna rilevanza giuridica.
TANTO PREMESSO E RILEVATO
La proprietà, i dipendenti ed i collaboratori di entrambe le strutture denunziano, alle autorità in indirizzo, l’intollerabile comportamento dell’ A.S.L. SALERNO e non escludono che -permanendo tale aberrante situazione- possano esserci conseguenze deflagranti, quali occupazione di strade, uffici, ferrovie e quant’altro, anche a costo di incorrere in violazioni di legge, perché a tanto costretti da necessità vitali, non più differibili. Potrebbero, anche, rendersi necessari
dolorosi licenziamenti, che – alla luce di quanto si legge ogni giorno sulla stampa – potrebbero indurre i più bisognevoli, senza prospettive, a porre in essere atti inconsulti di autolesionismo. Auspichiamo, pertanto, che il senso del dovere e della responsabilità, prevalgano sull’indifferenza, la superficialità e quant’altro è causa di un’ amministrazione colpevolmente inadeguata.
Amministrazione Ce.Di.Sa S.p.A e LaQuiete s.r.l. e RSU interne.