Sabato 1 marzo alle ore 20:45 e domenica 2 marzo alle ore 18:00, il Teatro Delle Arti di Salerno ospiterà Vico Sirene, la nuova commedia scritta e diretta da Fortunato Calvino. Uno spettacolo intenso e coinvolgente che vede protagonisti Gigi & Ross (Luigi Esposito e Rosario Morra), affiancati da Ciro Esposito, Marco Palmieri, Luigi Credendino e Mattia Ferraro.
L’allestimento si avvale delle musiche a cura di Paolo Coletta, delle scene di Clelio Alfinito, delle coreografie di Erminia Sticchi, dei costumi di Francesca Romana Scudiero e del disegno luci di Francesco Adinolfi.
Vico Sirene esplora un mondo affascinante e complesso, quello dei femminièlli, figure storiche della cultura napoletana, ormai quasi del tutto scomparse. L’opera trae ispirazione dalla vita della Tarantina, icona dei Quartieri Spagnoli e memoria vivente di una realtà che ha segnato profondamente l’identità della città.
«Vico – spiega l’autore e regista Fortunato Calvino – è il groviglio di stradine e vicoli del centro storico, ma anche il crocevia di vite diverse, vissute in una Napoli che è al tempo stesso paradiso e inferno. Sirene richiama invece il mito di Partenope, simbolo di ambiguità e accoglienza. Questo spettacolo è un viaggio nell’anima di una città straordinaria, madre amorevole e, a volte, perfida matrigna».
Attraverso personaggi carismatici come Nucchetella, Scarola, Cocacola, Mina, Susy e la Pescivendola, lo spettacolo mette in scena le contraddizioni, le gioie e le sofferenze di un universo diviso tra tradizione e modernità, tra accettazione e rifiuto.
«Ringraziamo Fortunato – dichiarano Gigi & Ross – per questa incredibile opportunità. Vico Sirene è un’esperienza lontana dalle nostre dinamiche artistiche, ma ci affascina perché ci permette di confrontarci con una realtà complessa come la diversità in una Napoli senza tempo».
Uno spettacolo intenso, emozionante e viscerale, pronto a conquistare il pubblico salernitano con una narrazione che fonde teatro di tradizione e linguaggi contemporanei, mantenendo vivo il racconto di un mondo che, pur cambiando, resta profondamente radicato nell’identità della città.