La dottoressa Vittoria Bonani, già Direttore della Biblioteca Provinciale di Salerno, Past President dell’Associazione Adorea, scrittrice, autrice di numerosi saggi sulla storia di Salerno, ha spiegato i contenuti del libro, descrivendo la Corte Principesca della famiglia Sanseverino di Salerno, soffermandosi su Ferrante Sanseverino e la consorte Isabella Villamarina:” Isabella, durante le prolungate assenze del marito per le campagne militari, dimostrò una straordinaria vocazione alla “vita attiva”; forte e intelligente, amministrò con grande abilità e saggezza il principato ed i feudi che aveva ereditato dal padre, Bernardo Villamarina”. L’autrice ha raccontato che l’idea di scrivere la sua opera è nata con la pubblicazione un altro suo libro:” La Città che non conosci”:” Nel corso dei miei studi e ricerche scoprii che il tipografo ambulante Cilio Alfano era giunto a Salerno per stampare, con il suo torchio manuale e con i caratteri mobili, quello che sarebbe stato il primo libro venuto alla luce nella nostra città. Circostanza ancora più sorprendente fu quella di rilevare che si trattasse di un libro di medicina: il “Libellus” del Priore Paolo Grisignano, che riportava la data del 25 giugno del 1543. Da questa costatazione avvertii l’esigenza di approfondire la conoscenza di Paolo Grisignano e del tempo in cui esercitò il suo priorato”. La professoressa Silvia D’Agata, ricercatrice in Storia Moderna presso il Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell’Università degli Studi di Salerno, ha parlato del “Potere e ruolo delle donne “valorose nel XVI secolo”:” Il Rinascimento ebbe tante anime. È possibile parlare anche di un Rinascimento femminile portato avanti da donne: una straordinaria figura fu Isabella Villamarina, ma tante altre furono le esponenti femminili che agirono nella politica attraverso la cultura, molte erano frequentatrici della Corte dei Sanseverino: Costanza d’Avalos, Maria d’Aragona, Leonora de Castro, Giulia Orsini, Vittoria Colonna, Isabella Bresegna, Giulia Gonzaga. Erano donne formate a una educazione volutamente di rango che si rivolgevano alla scrittura, che per loro era un mezzo di autodeterminazione”. La professoressa Maria Antonietta Del Grosso, già docente di materie letterarie e latino nei licei salernitani, autrice di numerosi saggi di storia, ha parlato del contributo di Isabella Villamarina al rinnovamento culturale e intellettuale del Rinascimento femminile salernitano: “Isabella rappresenta un interessante esempio di quella emancipazione delle donne, promossa dalla cultura umanistico – rinascimentale e da una società in evoluzione. A lei era affidato un ruolo istituzionale e sociale molto importante, che svolgeva in maniera impeccabile, grazie alle sue molteplici doti culturali e morali”. La professoressa Del Grosso ha anche ricordato lo Statuto di Amalfi e quello di Salerno del 1200:” Nel quale tutta una parte è dedicata alle donne”; il teologo, scrittore e riformatore spagnolo Juan de Valdés, e il filosofo più famoso del Cinquecento, Agostino Nifo:” Proprio a Salerno, nei primi anni del suo soggiorno, elabora delle opere politiche importantissime che sono, anche loro, la bandiera dell’Umanesimo meridionale: tra queste il “De rege et tyranno” che fu un omaggio al principe Ferrante Sanseverino”. Il professor Giuseppe Lauriello, storico della medicina e cultore della Scuola Medica Salernitana ha raccontato della fama del “doctor Paolo Crisignano, precursore dell’inedita teoria della funzione cardiocentrica del cuore”:” Lo scienziato salernitano con il suo trattato “Libellus de pulsibus et urinis” del 1543, ha esposto e anticipato la descrizione delle funzioni vitali del cuore e della circolazione del sangue che erano ancora basate sulla dottrina di Galeno. Grisignano nel suo trattato, nel capitolo riguardante il polso, si intrattiene dettagliatamente sui dati epidemiologici, ai fini di una diagnosi, ed esamina e approfondisce una serie di ragguagli fisiologici relativi all’apparato cardiovascolare e alla sua dinamica. Esprime un concetto fondamentale ossia che il cuore sostiene gli organi, distribuisce loro il nutrimento, li sviluppa e, mediante i vasi arteriosi, spinge il sangue a tutte le parti del corpo”. Durante la serata sono stati proiettati due documentari: “Paolo Grisignano, dotto Priore della Salerno del primo Cinquecento”, realizzato da Gaetano De Carlo, con voce narrante, testo e immagini di Vittoria Bonani) e “Paolo Grisignano. Il primato del cuore” prodotto dall’Ordine dei Medici, realizzato da Massimiliano Torre, con voce narrante, testo e immagini di Vittoria Bonani. Ad impreziosire la serata sono stati: la violoncellista salernitana Isabella Barbarini dell’Orchestra San Giovanni di Napoli che ha eseguito, con il suo violoncello tedesco del 1900, brani di Bach e di Benedetto Marcello, e il poeta Vincenzo Tafuri che ha letto la sua bellissima poesia dedicata alle donne intitolata “Grido d’amore”. Presente lo scultore e pittore salernitano Dino Vincenzo Patroni che ha realizzato il ritratto immaginario di Paolo Grisignano che campeggia sulla copertina del libro di Vittoria Bonani.
Aniello Palumbo