Nel “Giorno della Memoria” consegnata dal Prefetto di Salerno, Francesco Esposito la “Medaglia d’Onore” alla memoria del Maresciallo Maggiore, Aiutante dei Carabinieri, Gennaro De Marco, Internato Militare Italiano.

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“A ottant’anni dal 27 gennaio del 1945, da quando i soldati sovietici dell’Armata Rossa varcarono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz per liberare i superstiti, aprendo la vista sull’orrore dell’umanità, è nostro compito e dovere ricordare ciò che è accaduto e chiedersi come sia stato possibile che tante persone, nell’indifferenza, abbiano potuto consentire lo sterminio di un popolo, di tante persone deboli e indifese che persero la vita”. È stato il Prefetto di Salerno Francesco Esposito a ricordare lo sterminio del popolo ebraico e le persecuzioni subite, in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria” svoltasi nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno alla presenza del Sindaco Vincenzo Napoli e di tante autorità civili, militari e religiose. Il Prefetto Esposito, ha consegnato ventitré “Medaglie d’Onore” conferite dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a coloro che hanno subito la deportazione, la prigionia e, in molti casi, la morte nei campi di concentramento. Consegnata la “Medaglia d’Onore” alla memoria del Maresciallo Maggiore, Aiutante dei Carabinieri, Gennaro De Marco, nato a Serino (AV) il 02.04.1918, che prese parte alle operazioni di guerra dal 1942 al 1943 con la dodicesima Compagnia Carabinieri mobilitata in servizi di scorta a convogli diretti in Russia e Iugoslavia. Il Maresciallo De Marco fu catturato dalle truppe tedesche l’8 settembre del 1943: fu deportato in Germania e perseguitato al lavoro coatto per l’economia di guerra presso il campo di prigionia STALAG IIIA, situato a Luckenwalde, a circa 40 km a sud di Berlino. Sopravvissuto alle vicissitudini del campo grazie alla sua abilità nel lavorare i metalli, appresa in giovanissima età, e alla capacità di saper tagliare i capelli, fece rientro in patria a piedi presentandosi al centro di recupero della Legione Carabinieri di Milano nell’ottobre del 1945. A ritirare con emozione ed orgoglio il prestigioso riconoscimento è stato il giovane nipote Marco Lambiase, accompagnato dai figli del Maresciallo Maggiore Gennaro De Marco: Francesco e Lucia. Il giovane Marco Lambiase ha conosciuto il nonno che non ha mai voluto raccontargli il dramma che aveva vissuto:” Era stato uno degli Internati Militari Italiani (IMI) catturati, rastrellati e deportati dalle truppe naziste nei territori della Germania nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’armistizio dell’Italia. Sono stati eroi silenziosi della lotta di liberazione. La storia degli Internati Militari Italiani è una storia di resistenza e fa parte di quel secondo risorgimento che fu la lotta di liberazione. Adesso finalmente è riconosciuta ma per molti anni è stata nell’oblio”.

Aniello Palumbo