Trovare nuove parole o espressioni per descrivere quello che, da ormai due anni, accade in casa granata è arduo. Quella attuale entra di fatto nella ultracentenaria storia della Salernitana come la peggiore società di sempre. Nulla, negli ultimi due anni, ha funzionato. Un proprietario in fuga dal giorno seguente alla contestazione post Salernitana-Bologna, una dirigenza inesistente o, nella migliore delle ipotesi, inadeguata finanche per il torneo dei bar, giocatori che dopo le prime apparizioni capiscono l’andazzo e tirano a campare ben sapendo che qui sono di passaggio. Consiglieri, amici, conoscenti, sodali, raccomandati e chi più ne ha ne metta che hanno contribuito, e contribuiscono, a generare confusione e a causare il peggiore disastro calcistico della storia granata. Per il momento paga Stefano Colantuono, ennesima scelta sbagliata di questa società improvvisata. Un ex allenatore messo in panchina nel momento più delicato della stagione. Risultato: tracollo totale e squadra ormai condannata alla serie C. Per la sostituzione il favorito è Roberto Breda, un tecnico migliore di Colantuono ma pure a digiuno di risultati da anni e con esperienze recenti assolutamente negative in serie B. Di male in peggio. In tutto questo l’a.d. Maurizio Milan, a fine partita, mette in scena il solito campionario di promesse. Tutto inutile se il proprietario, l’unico che dovrebbe prendere le decisioni in questo marasma, è un fuggitivo che si cela dietro gli aumenti di capitale. Un po’ come quelli che fanno la vita da ricchi e con l’elemosina al barbone di turno si sentono con la coscienza a posto. Magari nella prossima convention nella quale lo chiameranno a parlare del suo case history spiegherà come ha fatto a diventare, con il calcio, da Mister Miliardo a perdente assoluto.