La desertificazione economica e sociale non investe solo Il Mezzogiorno.

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svimezdi Gerardo Sano

Il rapporto annuale Svimez presentato lo scorso 28 ottobre a Roma ha visto soffermarsi i commentatori in particolare sul dato riguardante la scarsa natalità ed di desertificazione anche umana del mezzogiorno. I numeri sulle nascite insieme alla ripresa dell’ emigrazione ha allarmato le istituzioni ed i media sul rischio di uno spopolamento delle regioni del sud.

Il fenomeno messo in evidenza dal rapporto non credo fosse una novità.

Ad onor del vero di una forte accentuazione della natalità si sta discutendo da anni, e non riguarda certo solo il meridione, se è vero che negli ultimi anni l’andamento negativo delle nascite ha riguardato tutta la nazione. I numeri sulla natalità in Italia per l’anno 2013 dimostrano che il problema del declino e del rischio spopolamento investe tutto il Paese.

Può essere vero che al Sud il fenomeno si stia accentuando negli ultimi anni e che la crisi è molto più dura che in altre regioni italiane, ma credere che il resto d’Italia riesca a rialzarsi abbandonando il Sud è pura follia.

A leggere fra le righe del rapporto Svimez emergono anche dati che non ti aspetti, nella loro negatività sul Pil italico dell’ultimo anno, ribaltano luoghi comuni sulle realtà regionali italiane, a ben vedere al di la di quelli macroeconomici sulla divisione fra il Sud ed il Centro-Nord, chissà perché anche nelle rilevazioni statistiche e nei rapporti il Sud viene considerato da solo ed a parte, emergono poi alcune sorprese sul prodotto interno lordo del 2013 nelle singole regioni italiane.

Vedere che l’anno scorso il Pil del Piemonte o del Veneto è stato più basso della Campania, fa un certo effetto. Come è indubbiamente significativo che, mentre in tutti i grandi programmi di approfondimento politico si continuino ad additare la Puglia o la Basilicata quali esempi per un sud che vuole rinascere e crescere, si scopre poi che nel 2013 sono i fanalini di coda nel prodotto interno lordo, con un meno 5,6 la Puglia ed un meno 6,1 la Basilicata a fronte di un meno 1,8 dell’Abruzzo o un meno 2,1 della Campania.

Il rapporto mette in evidenza soprattutto il rischio desertificazione industriale del Sud, rischio che però attraversa tutto il Paese. Il declino non riguarda solo il Mezzogiorno ma riguarderà tutta la nazione e gran parte dell’Europa, senza una modifica delle politiche economiche europee.

Gerardo Sano